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Vinitaly 2015: resoconto di una passione.

Un buon vino è come un buon film:
dura un istante e ti lascia in bocca un sapore di gloria;
è nuovo ad ogni sorso e, come avviene con i film,
nasce e rinasce in ogni assaggiatore.

Federico Fellini

 

VINITALY 2015: Italia, la patria dei grandi vini riassunta in una fiera che è la più importante del settore enologico.

Appena si arriva in fiera dalla stazione di Verona porta Nuova, l’odore del vino già ti inebria.vinitaly-entrata

Il primo bicchiere che innalzo è un Franciacorta Ca’ del Bosco brut vinificato a Pinot Nero; trattasi di prosecco o meglio il Prosecco. Il procedimento di degustazione è laborioso. Si fa delicatamente roteare il bicchiere, poi lo si porta al naso e ci si riempie l’olfatto dei profumi che sono l’essenza del calice in questione. Se ne prende un primo sorso, ma breve per bagnare le labbra e sentirne il contatto con la lingua ed il palato. Si chiudono le palpebre per un nanosecondo. Il secondo sorso è più lungo, il liquido deve riempire la bocca; è l’esplosione del sapore, l’esperienza del bere a 360° . Le successive sorsate sono solamente di approvazione. Il procedimento si ripete parecchie volte, la mia sosta in fiera dura quasi quattro ore.  Degusto altri prosecchi, si passa dal Saten, al millesimato, al Rosé Gran riserva con soste da Berlucchi, Ziliani ed in Veneto tra gli stand della Valdobbiadene. Seguono i vini bianchi, dicasi soprattutto un paio di Vermentini della Gallura saggiamente consigliati da una ragazza facente parte dell’Associazione Italiana Sommelier, dopo aver fatto sosta in un stand mangiando un buon panino con prosciutto di Parma accompagnato da un amabilissimo Lambrusco di Sorbara. A concludere il percorso passo ai vini rossi, un paio di Aglianico del Vulture annate 2008 e 2011 per poi proseguire in Valpolicella per la chiusura del mio tour; tris con Ripasso, Amarone e Recioto. I primi due accompagnati da grissini di Kamut e il Recioto da buoni biscotti di cacao fatti col vino rosso.

reg_veneto_vinitalyOvviamente sono solo alcuni dei vini di altissimo pregio che sono prodotti in Italia. Non mi sono fermato ad esempio in Valtellina dove ci sono degli ottimi rossi, già provati nell’attività che preferisco dopo-sci. Il Piemonte ha vini fantastici, ma anche lì ero stato qualche tempo orsono ad una festa della vendemmia bevendo degli ottimi Freisa e Dolcetto. Non ho neanche fatto sosta in Toscana ma giusto poco tempo fa avevo bevuto un Brunello di Montalcino datato 1999. Infine dovrei menzionare anche i Vini della Sicilia, della Puglia e della Campania. A proposito il giorno prima avevo cenato con dell’ottimo Falanghina.

Che dire, in conclusione non posso che ringraziare mia madre che mi ha messo al mondo in una terra stupenda come l’Italia maltrattata da tantissime persone, ma  che nonostante tutto riesce a sorprendermi ogni volta di più di quanto possa offrire e quanto, se ci si mette con impegno e dedizione, possa far fruttare in termini di guadagno e prestigio.

 

Baldassarre Aufiero, marzo 2015 – Mozzafiato Copyright

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