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“L’efficienza romagnola”

Sto trascorrendo un fortunato periodo di smart working in Riviera Romagnola ed ogni giorno posso gioire per la loro proverbiale ospitalità, oltre che godere della loro semplice ma gustosa cucina tradizionale.
Ho sentito spesso dire che il modello culturale e di accoglienza della Romagna è stato oggetto di molteplici studi in molte università del mondo … e le ragioni mi sono chiarissime da tempo.
Il momento catturato da questa foto rappresenta appieno la loro filosofia turistica che definirei di “efficienza con il sorriso”.

Questi potenti mezzi di lavoro passano tutte le mattine presto sulla lunga battigia di Cesenatico, serenamente e senza disturbare nessuno dei numerosi appassionati come me della passeggiata alle prime luci dell’alba, svolgendo una importante opera di pulizia.
Indubbiamente una presenza più rassicurante che ingombrante!

Quindi possiamo dire di avere una efficienza Tedesca anche in Riviera, ma con il sorriso Romagonolo 😊

Stefano Lorenzo Colombo, luglio 2022 – © Mozzafiato

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Foto di Stefano Lorenzo Colombo

Ho letto in anteprima le belle parole dedicate alla mia Romagna, del collega di redazione Stefano. E dato che io, nella terra del sorriso, ci sono nata, cresciuta e la amo, aggiungo qualche mio pensiero.

Cos’è la Romagna?

Per me la Romagna è quel posto dove appena metti piede ti rilassi. Quel posto che se hai voglia di mare lo trovi, con le spiagge immense piene di cose da fare.

Se hai voglia di natura sali sui colli forlivesi e ti ritrovi a Bertinoro o su quelli Riminesi verso Verucchio e mangerai sempre bene, circondato da un panorama romantico e da tanta piadina.

La Romagna è quel posto in cui la gente sa lavorare duramente, ma lo fa con la gioia di vivere, sempre entusiasta.

Quell’entusiasmo che vuoi o non vuoi ti contagia.

La Romagna è quel posto dove anche alle 10 di mattina è sempre il momento di un prosecchino, ma va bene anche uno spritz, basta che si stia in compagnia.

La Romagna è il luogo dei bar, dove c’è sempre qualche vecchietto che gioca a Maraffone e magari, passando, sentirai dire “La va par te, che tan capes un caz”, letteralmente “Beato te che non capisci un caxxo”. In realtà gli sta dicendo che gli vuole bene.

La Romagna è Raoul Casadei, i suoi valzer non mancano mai. E quando sentiamo suonare la prima nota di un liscio ci sentiamo a casa, perché Romagna è ballerina, Romagna è sangiovese, Romagna è capitale.

In Romagna ridi alla prima z o s che senti, il moroso non è quello che non ti paga, e credi che qualunque motociclista sia romagnolo, anche Valentino Rossi (no, non lo è).

Per noi la festa dell’Unità è come la messa di Natale (anche se non sei del pd) e il cappelletto in brodo va bene anche a ferragosto, perché è sacro.

Siamo i terroni del nord, per questo siamo un po’ confusi, ma con un “Ma va la” risolviamo qualunque problema esistenziale.

Come dice Stefano Domenicali (Amministratore delegato di Formula One group) a Paolo Cevoli, il problema di chi viene in Romagna è che poi soffre del Mal di Romagna. Poi ci si vuol rimanere da noi. Qua ci si dà da fare, si lavora, ma ci piace stare bene, ed è giusto così. Alla fine siamo nati per vivere in questo modo, è la nostra fortuna. Sarebbe un vero peccato non vivere da Romagnoli.

Romagna mia, lontan da te non si può star.

Giulia Buratti, luglio 2022 – © Mozzafiato

 

Ufficio Stampa