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Il sangue degli innocenti

Ogni giorno una donna, un uomo, dei bambini vengono uccisi per mano di chi dovrebbe proteggerli.

Non sono solo femminicidi, no, anche le donne, purtroppo uccidono.

Si cancella, dopo anni di rancore, di odio, di frustrazione, quel progetto di vita in cui abbiamo identificato noi stessi.

Perché succede?

Non tutti sono soggetti violenti, drogati o facili all’ira. Tutti condividono la nostra stessa sorte: l’avere un vuoto interiore che solo una grande Fede in Dio (ma la Fede è un Dono), un immenso rispetto per se stessi e una grande umiltà possono colmare.

Oggi, in nome della libertà che diviene liberticidio, le famiglie sono lasciate letteralmente sole.

Un tempo una nascita era un evento collettivo,  la donna non veniva lasciata sola e preda di possibili esaurimenti, ma tutti si adoperavano per crescere i bambini, visti come figli di tutti.

Le parenti si trasferivano in casa delle puerpere e le aiutavano, le vedove venivano accolte in casa dai parenti e anche una persona fragile poteva essere accudita in assoluta tranquillità.

Oggi le donne sono spinte a mascolinizzarsi in nome di una parità che diventa castrazione e non pari dignità. Una signora di buone letture mi disse: mia figlia non lava e non cucina perché si è laureata. Certo, solo gli analfabeti sanno cuocere due uova al tegamino? Restai di sasso.

Un uomo non può essere troppo virile perché scade nel machismo, poi però se impara anche a stirare non è indipendente, no, è una femminuccia. Le ragazze sono spinte a rifuggire dal compagno di classe visto come troppo assertivo, salvo poi scambiare la delinquenza e sopraffazione di certe culture come mascolinità e fermezza di carattere, anche quando le costringono a prendere le botte o a mantenerli.

Il matrimonio ed in generale le unioni che hanno un sogno di stabilità vanno decise e vissute nell’idea che non tutto sarà perfetto, che i momenti di crisi e sconforto ci saranno, ma che questo non impedirà a chi vive nella coppia di essere comunque utile e unico.

Quando c’è una crisi ecco che chi è più fragile viene lasciato solo, nessuno dei parenti prende il toro per le corna e trascina da un medico chi sta dando segni di crollo, no, anzi gli stessi che dopo piangono, spesso sono quelli che prima mettevano carne al fuoco: certo, tua moglie è una disgraziata, certo da strozzarla.

Nei femminicidi non ho mai visto i genitori dell’omicida assumersi un minimo di responsabilità per non aver protetto l’ex nuora e parlato a cuore aperto col proprio figlio, magari denunciandolo prima che commettesse un omicidio annunciato.

Se vogliamo evitare queste stragi dobbiamo pretendere che i bambini, sin dal nido, siano istruiti e gentili, che imparino a rispettare ogni persona, dobbiamo evitare di dare la colpa all’insegnate per i brutti voti o a prendere per poco di buono la ragazza o il ragazzo che inevitabilmente spezzerà loro il cuore.

Dobbiamo insegnare a tutti ad essere la versione migliore del loro sogno.

I bambini uccisi dai genitori sono le uniche vittime cui non è dato difendersi, perché un bimbo si fida istintivamente degli adulti e crede che, come in natura tra i mammiferi, l’adulto lo protegga. Non è così, prima di mettere al mondo un figlio, prima di iniziare una relazione, guardiamoci allo specchio e chiediamoci se siamo disposti a rispettare noi stessi ed a prenderci la responsabilità che il nostro essere uomini e donne comporta.

Arianna Versaci, novembre 2021 – © Mozzafiato

 

In copertina: Particolare de “LA STRAGE DEGLI INNOCENTI” di Guido Reni

Ufficio Stampa