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Assicurazioni d’amore

UNA  COPERTA PER L’INVERNO…e tanti cuscini per ogni stagione!

La riduzione del rischio è regola fondamentale di ogni investimento prudente. La tecnica finanziaria suggerisce una pluralità di strategie e modalità atte allo scopo.Tutte si possono però qualitativamente ricondurre a due: o si scelgono attività a rischio molto basso (il rischio nullo per inciso non esiste), o si detengono molte attività diverse, meglio se a redditività inversamente correlata. Insomma, o si tiene la liquidità o si compra un portafoglio ben diversificato. Principi peraltro ovvi nei quali tradurre l’innata umanissima risk aversion.
Cosa c’entra la finanza con l’amore? Già, con l’Amore maiuscolo forse nulla, ma con l’amore minuscolo molto (e non solo in senso pecuniario). Poiché quasi sempre si vive per lungo tempo di quest’ultimo, è bene (ri)conoscere la traduzione relazionale delle due citate tecniche: il cuffing e il cushioning; per i sognatori al fine di minimizzare le delusioni, per i pragmatici al fine di massimizzare le utilità.
Cuffing: parola brutta, intanto nel significato.
Sì, proprio quello letterale, se è ammanettamento non è amore; poi nel suono e inoltre nell’incompletezza, tanto che è più noto come seasonal cuffing.
A questo punto lo chiamerei direttamente blanketing.
Sì, proprio in senso letterale: prendersi un partner-scaldino fisso per passare la stagione fredda, quando si è meno propensi a uscire a cercarne di nuovi (col conseguente rischio di non trovarne) e più indotti a stare comodi a casa, meglio se,appunto,con un po’ di tepore umano accanto.
Mossa opportunistica? Spesso si, visto che l’accasato/a torna comodo/a pure da sfoggiare ai parenti nelle feste natalizie (oltre che a renderle meno noiose); ancor di più se poi se ne è già programmata la dismissione (unblanketing direi) quando il calore sarà già all’esterno e rimetterà in moto gli ormoni per nuove conquiste. Le coperte nella bella stagione non servono e si ripongono; o si buttano. Qualcuno però le usa, salvo brevissime interruzioni, tutto l’anno.
Cushioning: no, le giocose e complici cuscinate fra teneri amanti non c’entrano.
Si tratta invece di precostruirsi (e nel pre sta la slealtà) una soffice base sulla quale atterrare qualora il volo d’amore intrapreso dovesse avariarsi, si riduce il rischio di rimanere soli.Si tengono così in standby parecchi amanti potenziali con deboli ma sufficienti flirts virtuali, facilitati dai social media d’oggi.
A questo punto perché non mattressing, un unico grande materasso garanzia di un buon soft landing? Beh, ça va sans dire,tanti amanti son meglio di un unico amante,per chi può; e poi si ritorna all’inizio: si abbatte per compensazione il rischio, di malfunzionamento di qualcuno di essi.
Ma oltre alla slealtà c’è  l’autoistigazione al tradimento: con un tale invitante tappeto su cui planare, prima o poi se non c’è l’avaria, la si crea! La tentazione di sabotare l’amore principale diventa via via più forte, all’aumentare del numero e del comfort dei cuscini che ci attendono.
Messe così, sembrano tattiche utili, naturali e razionali, ma solo per chi le pratica, non certo per chi le subisce; inoltre c’è un piccolo particolare: per avere tanti cuscini da usare in caso di emergenza bisogna avere un discreto e durevole successo seduttivo, il che è più facile per le donne; per avere una coperta comoda e affidabile bisogna trovare un partner in esclusiva, il che è (anzi, era) più facile per gli uomini.

Il Conte, novembre 2019 – © Mozzafiato (Riproduzione riservata)

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