Mozzafiato Trattiene il fiato, ma non la notizia.
È morto Antonio Stano. Antonio è un anziano fragile e solo con problemi psichici. In quanto soggetto debole, viene letteralmente cacciato e sbranato dal branco di giovanissimi che lo ha scelto, accerchiato ed ucciso.
Ridono questi ragazzini, felici di riempire il vuoto della loro coscienza con la stessa violenza e sopraffazione che cantano i nuovi trapper ipertatuati e orfani del congiuntivo.
Non amo il buonismo becero, che descrive questi minorenni come figli “di gente perbene, bravi ragazzi” e neanche chi, con fare sbrigativo, li vorrebbe al rogo. Questo Bronx che sta diventando il nostro Paese è il frutto della mancanza di tre valori: responsabilità, rispetto ed impegno.
Quando nasciamo siamo cuccioli che vanno educati, altrimenti restiamo esseri viventi privi di coscienza. I genitori di oggi, miei coetanei, non si sono mai interrogati su cosa ci facessero i loro bambini fuori casa in piena notte?
Gli insegnanti sono stati delegittimati e considerati una sorta di badanti che non devono mai rimproverare i pargoli. La noia, la mancanza di obiettivi e di sfide, ha spinto questi ragazzini a riempirsi di violenza. Ne sono responsabili e devono pagare il male che hanno inflitto, ma quel vuoto sta inghiottendo tanta parte della nostra società.
Unica risposta è credere nei bambini, insegnare loro il rispetto dell’altro e la difesa del debole. I giovani non devono trascorrere il tempo a bighellonare, devono studiare, essere impegnati nello sport e nel volontariato. Devono studiare la storia e capire che le derive violente, portano in primis alla distruzione di se stessi.
Il presidente Mattarella ha detto di non barattare mai la libertà con promesse di ordine e disciplina. Caro Presidente, se la Democrazia non impone ordine e disciplina a tutti, giovani e meno giovani, senza sicurezza alcuna, mi dice Lei quale libertà ci resta da difendere?
Riposa in pace Antonio, finalmente libero.
