Home / LIFESTYLE / “ALADIN 2019: La rivincita di Jasmine“

“ALADIN 2019: La rivincita di Jasmine“

Lasciatevi trasportare dalle calde Notti d’Oriente, dal sensuale odore delle spezie, ammirate i colori, viola, oro, acquamarina che s’intravedono nei bazaar, lasciatevi persuadere dalle sensuali melodie magiche…

No, non si tratta di una pubblicità di qualche pacchetto viaggio, ma di un unico viaggio senza ritorno nell’incantato mondo di Aladdin.

Ha inaugurato ieri, nelle sale italiane, il remake in live action di uno dei classici d’animazione Disney più importanti di sempre. Era il lontano 1992 quando uscì per la prima volta il lungometraggio d’animazione Aladdin, incantando grandi e piccini. Oggi, a meno di 30 anni di distanza, diretto da Guy Ritchie, arriva la rivisitazione moderna del classico senza tempo.

Nella trama originale abbiamo un romantico ed affascinante Aladdin, ragazzo di strada, che s’innamora della bellissima principessa Jasmine la quale visita in segreto il mercato di Agrabah sotto mentite spoglie per non essere riconosciuta. Il giovane s’imbatte in Jafar, il consigliere di palazzo che attraverso svariate stregonerie s’impossessa del Sultano (padre di Jasmine) per aggirare il potere dalla sua parte. Aladdin viene catapultato nella Caverna delle Meraviglie per cercare la lampada magica, una volta trovata conosce il Genio il quale gli offre l’opportunità di esprimere ben tre desideri. Da lì iniziano le varie peripezie dell’eroe per cercare di diventare principe in quanto scopre che la ragazza del mercato è in realtà la figlia del Sultano e non potrebbe mai amare uno straccione come lui.

Il live action ripercorre l’intera trama originale apportando alcune modifiche che vanno a rafforzare il ruolo della protagonista Jasmine ed ampliare il mondo narrativo di ciascun personaggio.

Il processo di casting attuato nel 2016 ha visto in 12 mesi, l’enorme numero di ben 2000 attori provenienti da tutte le parti del mondo, chiudendosi con le mirate scelte di: Mena Massoud che grazie alle sue origini egiziane interpreta il perfetto ruolo dell’Aladdin che tutti noi conosciamo. Il Genio in tinta avatar è interpretato dal celebre attore, rapper e produttore cinematografico (che vanta ben quattro Grammy AwardWill Smith. Il ruolo della bella Jasmine è lasciato, invece, a Naomi Scott, attrice e cantante inglese di origini sud-asiatiche.

Il ruolo di Jasmine:

Un femminismo che entra con impeto ad abbattere l’ignoranza di un sistema maschilista in cui la donna è rilegata a decoro casalingo e produzione ad oltranza di eredi (possibilmente maschi). Jasmine si oppone a tutto questo urlando i propri sentimenti attraverso il toccante inedito: “Speechless” (“La mia Voce” interpretata nella versione italiana da Naomi Rivieccio), interpretato in lingua inglese dalla stessa Naomi Scott. L’inedito interamente dedicato alla principessa, rappresenta un momento importante e d’introspezione della protagonista che, attraverso il sound orchestrale e pianistico, raggiunge l’apice del suo personaggio: non continuerà a stare in silenzio, anche lei, come tutte le donne, ha una voce della quale s’impossessa per urlare il proprio potere femminile. Si rifiuta di guardare il mondo attraverso un velo ma lotta per mostrare quello sguardo pieno d’impotenza che caratterizza il suo grintoso personaggio. Jasmine è una principessa che, contrariamente all’immaginario collettivo delle protagoniste disneyane, non aspetta di essere salvata da un principe, ma agisce in prima persona, si rifiuta di soggiacere all’ottuso regime che la vuole in sposa per allacciare alleanze geopolitiche. Si rifiuta di sposarsi (se non per amore), si rifiuta di essere considerata un mezzo attraverso il quale conferire potere, ribalta le carte in tavola e diventa lei stessa Sultano di Agrabah. Una parità di genere difesa con le unghie e con i denti dalla piccola principessa piena di grinta che si afferma come l’eroina, non solo del mondo Disney, ma di tutte le donne del Medio Oriente, in cui quel pensiero maschilista ancora oggi vige.

«Vedo Jasmine come una persona forte e indipendente. È una leader che vuole sentirsi legata alla gente del suo regno e comportarsi bene nei loro confronti, non combatte solamente per le proprie decisioni, ma anche per migliorare la vita del prossimo. È più ambiziosa ed è interessata al benessere del proprio regno e dei suoi abitanti» come afferma la stessa Naomi Scott.

Il set dell’immaginaria e mistica Agrabah è stato costruito su un’enorme superficie grande come due campi da football e ci sono volute 15 settimane per realizzare un set degno di magia che rispecchiasse in pieno il mondo del Medio Oriente. 

Non passano di certo inosservati i meravigliosi costumi dell’intero cast selezionati con particolare precisione dal costumista candidato all’Oscar Michael Wilkinson. Il guardaroba della nostra eroina è ispirato all’Asia meridionale, seta, motivi cachemire, perle e ricami per onorare le origini di sua mamma che proveniva dal confinante regno di Sherabad. Jasmine veste ben nove completi dai colori estremamente accesi per rimarcare la sua personalità forte e al contempo la suntuosità di un ruolo che doveva incarnare in quanto principessa. L’iconico abito turchese che indossa quando balla con “il diamante allo stato grezzo” e sul tappeto volante durante la magnifica interpretazione de: “Il Mondo è Mio” è stato ricamato a mano, abbellito con cristalli, decorazioni d’oro e pietre colorate, composto da due pezzi: un corpetto e pantaloni a cavallo basso molto ampi con piuma di pavone, un omaggio diretto al film d’animazione del 1992.

Vi sono personaggi creati completamente in digitale come l’iconica scimmietta Abu, l’inseparabile tigra di Jasmine Rajah, il magico tappeto volante, il pappagallo Iago.

Noi di Mozzafiato promoviamo il film a pieni voti e ringraziamo il mondo Disney per aver materializzato il sogno di una rivisitazione in chiave moderna di uno dei capi saldi dell’intera cinematografia Disney che permetterà alle nuove generazioni di continuare a vivere un sogno senza tempo.

Marianne Perez Lopez, maggio 2019 – © Mozzafiato

 

 

Ufficio Stampa