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“L’arte Nascosta” di Picasso

Ci sono opere che un artista, un vero artista, realizza non a scopo di lucro, ma per il puro e semplice piacere di trasferire su un supporto i propri più profondi sentimenti. Il LAC Museo d’Arte della Svizzera Italiana (Lugano), seguirà esattamente questa idea di “arte intima”, presentando al suo pubblico un’inedita esposizione di opere che il grande maestro del cubismo aveva nascosto: Pablo Ruiz y Picasso (1881/1973).

Maurice Rheims (storico d’arte), incaricato di catalogare i beni personali dell’artista dopo la sua morte, fece una scoperta che ha contribuito a cambiare la storia dell’arte: trovò, infatti, più di 60.000 opere inedite della collezione privata che Picasso custodiva gelosamente per se stesso. Questa preziosa scoperta portò gli studiosi di arte ad esplorare nuovi percorsi, studiare attraverso uno sguardo rinnovato l’arte di un maestro che non aveva mai finito di imparare, come egli stesso diceva.

Nella mostra intitolata: “Picasso. Uno sguardo Differente”, lo spettatore avrà la possibilità di vivere più intimamente l’universo picassiano, sbirciando dentro il suo laboratorio, per vedere la sua arte prendere vita, frutto di un lavoro fatto d’incessante sperimentazione artistica, riuscendo a superare i limiti che, talvolta, l’arte può imporre.

Il percorso espositivo disposto su un unico piano, presenta al pubblico ben 120 opere, realizzate in più di 60 anni di lavoro, divise tra sculture e quei tanto amati disegni che Picasso produceva in continuazione.

Tra le 105 opere su carta realizzate con tecniche artistiche svariate (acquarello, china, matita, collage, pastello, gessetto e carboncino), sarà possibile ammirare, tra le tante: “Minotauro Ferito, Cavallo e Figure” (1936) che annuncia una delle sue opere-colosso, “Guernica” (1937).

Ben 15 sculture, realizzate con svariati materiali: bronzo, asticelle di ferro saldato, legno di pino, materiali riciclati come pacchetti di tabacco, giornali, ecc.

Al centro dell’esposizione vi sono due sculture chiave che racchiudono al proprio interno uno dei periodi più bui dell’intera esistenza umana: la Seconda Guerra Mondiale. Vediamo, al centro della sala, dentro una teca, la suggestiva opera “Testa di Morto”, realizzata nel 1943, quando le brutalità e la morte avevano raggiunto l’apice ed avevano assaggiato il gusto dei propri limiti umani, etici e morali. Questa commovente scultura racchiude in sé tutto il dolore che in quel periodo il mondo ha provato. Non poteva mancare anche uno dei suoi più celebri capolavori: “La Capra” (1950), che esprime, invece, la volontà di rinascita dopo quel periodo di devastazione.

Il MASI, di conseguenza, racchiude al proprio interno un mix di lavori che riescono a far capire al suo pubblico ogni sfaccettatura artistica di Picasso, mostrando tutti i tratti della sua evoluzione artistica negli anni: dal classicismo, all’espressionismo, al cubismo, al surrealismo, alla sperimentazione del dopoguerra.

Per la festa del papà, oggi lunedì 19 marzo, inoltre, il Museo ha deciso di rendere l’ingresso gratuito al suo pubblico, come omaggio in una giornata speciale da trascorrere in famiglia. Non mancano i pranzi, gli aperitivi, i percorsi letterari, i laboratori per i più piccoli, i workshop, i concerti e le svariate conferenze che arricchiranno l’esperienza della mostra durante questi mesi.

L’esposizione, accompagnata da un pregiato catalogo disponibile sia in italiano che in inglese, è stata realizzata grazie alla curatrice Carmen Giménez, in collaborazione con il Musèe National Picasso di Parigi.

Sarà aperta al pubblico fino al 17 giugno 2018.

 

«Siempre estoy haciendo cosas que no sé hacer, de manera que tengo que aprender como hacerlo»

(Picasso)

 

Marianne Perez Lopez, marzo 2018 – © Mozzafiato

Ufficio Stampa