UBI MINOR, MAIOR CESSAT
La ricordate al contrario? Anch’io ricordo il mondo quando non era al contrario…
Quando le automobili davano libertà e velocità; ora danno vessazioni e lentezza.
Quando i confini (così come la proprietà) erano sacri e inviolabili; ora sono inviolabili impunemente per chiunque tranne che per le persone perbene.
Quando gli uomini affascinanti o raffinati venivano preferiti ai ragazzi scialbi o grezzi.
Quando il cliente e l’insegnante avevano (quasi) sempre ragione; ora hanno (quasi) sempre torto.
Quando i locali notturni erano il luogo del fascino, della seduzione e dell’eleganza; ora sono il luogo della sciatteria, dello stordimento e della rozzezza.
Quando la musica serviva per addolcire e per rilassare; ora serve per incattivire e per agitare.
Quando “Ti denuncio” era un’efficace minaccia che l’offeso faceva al reo; ora “Denunciami” è una sarcastica esortazione che il reo fa all’offeso.
Quando l’efficienza era un merito, quindi veniva ripagata; ora è un’ingenuità, poiché non viene ricompensata.
L’elenco può continuare così tanto da risultare sicuramente noioso; ciascuno peraltro starà pensando a numerose esperienze personali da aggiungere.
In tal mondo capovolto come si può sperare di prosperare o almeno di vivere bene?
Forse vi riesce solo chi è-come quello-sottosopra; gli altri possono al massimo sperare di sopravvivere.
Il Conte, maggio 2016 – © Mozzafiato (Riproduzione riservata)
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