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ERMITAGE. Il potere dell’Arte

I Musei sfuggono alla morte : questa frase iniziale di Toni Servillo apre la presentazione dello splendido viaggio tra le sale di uno dei Musei più amati e visitati al mondo, nella magia di San Pietroburgo.

Forse perché lavoro attualmente nei musei di Milano, forse perché sono stato ben sette volte nella meravigliosa San Pietroburgo, questo documentario-film mi ha colpito profondamente.

Un viaggio per raccontare le tante anime che da secoli abitano questi luoghi tra arte, letteratura, musica e poesia.

Dalla fondazione di Pietro il Grande allo splendore di Caterina II, dal trionfo di Alessandro I contro Napoleone, alla rivoluzione del 1917 fino ai giorni nostri, questo film descrive le varie vicende che hanno portato a quello che è oggi questo Museo con oltre tre milioni di opere d’arte e 66.842 mq. di spazio espositivo.

Nel percorrere la letteratura russa si parla ovviamente di Aleksandr Sergeevič Puškin il poeta più amato dal popolo, considerato il fondatore della lingua letteraria russa, morto giovane in una sfida a duello, di Fëdor Michajlovič Dostoevskij autore di opere senza tempo come Delitto e castigo o L’idiota, ma anche di scrittori e poeti minori che comunque contribuirono a sviluppare la cultura e il senso estetico dell’arte.

Due momenti del documentario sottolineano la fierezza russa. Il primo risaltando che tutte le opere presenti nel Museo Ermitage sono state acquistate, a differenza di altri musei del mondo che possiedono opere sottratte a popoli o persone. In un unico periodo sono state vendute delle opere e non acquistate, è stato durante la dittatura comunista, per finanziare i progetti di Lenin e Stalin. Il secondo, quando Sergeij Kibalnik, storico della Letteratura e Professore dell’Università Statale di San Pietroburgo, ricorda un detto della tradizione popolare russa Le persone non invitate e indesiderate  si rimandano indietro, riferendosi a Carlo XII di Svezia, Napoleone ed Hitler.

La forte presenza scenica di Toni Servillo fa delle sale dell’Ermitage un incredibile palcoscenico teatrale.

Infine è emozionante la presentazione finale dei custodi del Museo, i quali pronunciano i loro nomi, mentre sono seduti nella sala museale ad osservare il pubblico per tutelare l’immortalità delle opere.

Baldassarre Aufiero, ottobre 2019 – © Mozzafiato

 

Ufficio Stampa