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LA PAURA UCCIDERA’ PIU’ DEL VIRUS

Stamattina, mentre camminavo sul marciapiedi, ho notato un atteggiamento molto indicativo del periodo buio che stiamo vivendo: una signora che stava sopraggiungendo nel senso opposto al mio, per timore di vedere ridotto il famigerato “distanziamento sociale” passando accanto a me, non pensando che io, da cavaliere, non avrei esitato a cederle il passo per evitare un “incontro ravvicinato”, è scesa precipitosamente dal marciapiedi (peraltro sufficientemente largo) senza avvedersi dell’arrivo alle sue spalle di una vettura che l’ha quasi investita.

Davanti ad un rischio praticamente nullo (avevo la mascherina) si è esposta ad un rischio concreto.

Hanno scatenato una campagna di terrore senza precedenti del tutto esagerata ed ingiustificata.
I controlli degli esercizi commerciali rasentano la cieca e folle persecuzione dell’Inquisizione, la gente pare non solo accettare questa “nuova normalità”, ma desiderarla come scudo protettivo, senza avvedersi che sta contribuendo a creare un mondo orribile e tristissimo, l’inferno sulla terra.

I ristoranti sono vuoti, i negozi desolati, le città sembrano avere la densità abitativa del Sahara.
I contraccolpi psicologici su anziani e bambini, che saranno obbligati a non socializzare senza capirne il motivo, avranno un impatto devastante.
La mancanza della scuola, soprattutto per i più piccoli, comporterà un ritardo nella loro formazione.

L’impossibilità di relazioni sociali serenamente vissute renderà problematica ogni pianificazione di eventi, progetti, sogni.

E’ un mondo che fa orrore.

No, non è normale, non siamo fatti per essere delle isole, non siamo nati per temere il nostro prossimo, non siamo stati costruiti per una vita senza sorrisi, senza abbracci, strette di mano, baci.

E’ un mondo in cui ci sono persone che non hanno alcuna empatia verso chi sta subendo ingiustamente le conseguenze di questa pazzia collettiva a cui nessuno, pare, osa ribellarsi.
Tutto questo un giorno sarà solo un ricordo.
Ma non dimenticheremo.

Stefano Burbi, Compositore e Direttore d’Orchestra, maggio 2020 – © Mozzafiato

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Trovo importanti e densi di significato i concetti espressi dalla riflessione del Maestro Stefano Burbi.

Contemporaneamente questo titolo e le parole utilizzate, mi ricordano un bel momento cinematografico.

Ecco, forse perché sono un profondo amante del cinema e della storia, mi sovviene l’incitamento di Alessandro Magno ai suoi uomini della Falange macedone prima della battaglia di Gaugamela.

Una battaglia dove Alessandro Magno affrontava l’esercito persiano composto da oltre 200.000 uomini, contro il suo esercito che ne contava solamente 40.000.

“Alcuni di voi e io stesso forse non vivranno fino a vedere il sole sorgere oltre quelle montagne, ma vi dico, quello che ogni guerriero sa dalla notte dei tempi…

Vincete la paura e vi prometto che vincerete  anche la morte ”.

 

Baldassarre Aufiero, maggio 2020 –  © Mozzafiato

P.s. L’incitamento lo trovate al minuto 1.15

 

 

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