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Ponti levatoi

Quando sognate un mondo ideale, di difficile realizzazione, pensate prima a rendere vivibile il mondo reale, intorno a voi.
Lo spacciatore marocchino Farah Marouane, pluripregiudicato, ha ucciso i coniugi Gianluca Carotti e Elisa De Vicario,a Porto Recanati fuggendo con la sua auto contromano, dopo avere causato un altro incidente. Non doveva essere in Italia, non doveva essere libero, non doveva guidare un’automobile, e, a dirla tutta, non doveva nemmeno entrare nel nostro paese.
In un mondo “ideale” (quello, per intendersi, in cui i confini non esistono), quest’uomo – come del resto ha veramente fatto – potrebbe andare dappertutto, senza controlli, senza muri. In un mondo ideale, il male non esiste. Ma purtroppo siamo nel mondo reale, dove non c’è solo il Bene. 
E’ bello sognare un mondo senza muri, dove non si fanno differenze di nessun tipo: “prima le persone”. Un muro in più, però, avrebbe salvato i due giovani genitori, che hanno lasciato due figli orfani. 
Pensate bene alle conseguenze dei gesti e delle parole che sono belli solo in teoria, in un mondo ideale, ma che possono risultare complici involontari del male, che si deve lasciare oltre il muro, nel mondo reale.
L’accoglienza è un valore (l’ho detto più volte), ma la “non accoglienza indiscriminata” avrebbe impedito che Farahd Marouane giungesse nel nostro territorio. Volete i ponti? Anch’io. Ma che siano levatoi: abbassati per coloro che entrano in pace, alzati per coloro che vengono per nuocere. 
E chi sostiene questo principio, non fatelo passare per cattivo, perché, se siete onesti intellettualmente, capirete che dice solo cose di buon senso.
“Prima le persone”: grida qualcuno, invitando ad avere benevolenza gratuita a prescindere verso chiunque.
Già: ma che significa “prima le persone”? 
Anche Gianluca ed Elisa erano persone: ma nessuno le ha tutelate da quel “chiunque”, che, evidentemente,tanto buono non era.
Mi meraviglio che la magistratura, tanto solerte nell’indagare chi attenta ai diritti umani, non abbia ancora aperto un fascicolo su chi senza vigilare, ha lasciato entrare nel nostro paese criminali senza scrupoli, perché, se dobbiamo restare umani, restiamo tali anche verso Abele.
Soprattutto verso Abele, a cui sembra non tenere quasi più nessuno, forse perché è più nobile perdonare Caino. 
Basta che non tocchi noi o i nostri cari.

Stefano Burbi, Compositore e Direttore d’orchestra, marzo 2019 © Mozzafiato

 

Ufficio Stampa