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LAC: IN MOSTRA CON IL “SURREALISMO SVIZZERA”

Circa 100 opere di artisti che hanno fatto la storia dell’arte Surrealista: Paul Klee, Alberto Giacometti e molti altri, tra angosce, sogno e realtà in mostra a Lugano fino al 16 giugno 2019

Lugano: LAC, Museo D’Arte della Svizzera italiana, dal 10 febbraio ha inaugurato la mostra “Surrealismo Svizzera”, un ricco percorso espositivo di circa 100 opere di artisti che hanno fatto la storia del Surrealismo svizzero tra la fine degli anni 20 e metà degli anni 40.

Attraverso la licenza linguistica del titolo: “Surrealismo Svizzera” i curatori hanno voluto esprimere il lato aggressivo, onirico e controcorrente di questo movimento che affonda le sue radici nell’arte dadaista(Zurigo), famosa per il suo totale rifiuto delle convenzioni sociali e di standard artistici, tanto da arrivare a produrre opere contro l’arte stessa.

Come una fenice, dalle ceneri dell’arte “distrutta” dadaista, nasce il Surrealismo nel 1924, inizialmente come movimento letterario, attraversando le arti visive, plastiche ma affermandosi, soprattutto, nell’attitudine degli artisti che avevano un approccio alla vita completamente controcorrente rispetto al clima conservatore che si respirava negli anni tra le due guerre. Con il loro vento di modernità, i surrealisti, venivano ampiamente rifiutati e iniziarono a riunirsi in associazioni progressiste come Gruppo 33, per dare vita ad un’arte completamente libera da ogni limite/barriera psico-fisica.

Marionetten di Paul Klee 1930

A dettare l’arte surrealista, non è la mano degli artisti, ma l’inconscio: i sogni, le angosce, i desideri sessuali più reconditi, le ossessioni che tormentano la mente e prendono vita in capolavori come: “Ricco sui ipisius” di Erich Wassmere“DasLeben” di Walter Kurt Wiemken.

All’interno del percorso espositivo, troviamo le due linee principali che contraddistinguono il movimento:

Il Surrealismo Assoluto che indaga l’inconscio attraverso forme astratte, linguaggi fluidi, metamorfosi che sconvolgono gli occhi degli spettatori. E Surrealismo Verista, che invece ha una matrice figurativa, volta a sconvolgerci non tanto per le forme ma per il contenuto, fatto di associazioni illogiche e prive di freni inibitori. Per conoscere la realtà, oltre la realtà stessa.

 La mostra è stata realizzata grazie alla collaborazione dei principali musei svizzeri tra cui:il Kunsthaus di Zurigo, Zentrum Paul Klee e altri.

 Curiosità: guardando la mostra probabilmente vi chiederete cosa rappresentino quei misteriosi scacchi presenti in diverse opere. Si pensa che venisse utilizzato come strumento per tentare di capire il mondo,metafora di vita, la scacchiera è presente in molti temi surrealisti, non solo artistici ma anche letterari.

«La conoscenza dell’impero era nascosta nel disegno tracciato dai salti spigolosi del cavallo, dai varchi diagonali che s’aprono alle incursioni dell’alfiere, dal passo strascicato e guardingo del re e dell’umile pedone, dalle alternative
inesorabili di ogni partita.»
da: “Le Città Invisibili” di Italo Calvino.

Marcel Duchamp:«I pezzi degli scacchi sono l’alfabeto che plasma i pensieri, e questi pensieri esprimono la bellezza astrattamente.»

Dal 24 marzo, il LAC vi aspetta con un’altra sorprendente mostra dedicata a Segantini e Giacometti, Hodler.

Per visualizzare l’intero programma espositivo del 2019: www.masilugano.ch 

 

Marianne Perez Lopez, febbraio 2019 – © Mozzafiato

Ufficio Stampa