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L’AMORE NON ESISTE (PIÙ)

Chercher la femme si è sempre detto: l’uomo cercava l’amore e la donna lo trovava (o lo rifiutava). Ma era sempre amore, qualunque ne fosse la durata, qualunque ne fosse l’intensità; quando non lo era (più), si fingeva che lo fosse (finché ci si sopportava).

  Lungi dal fare l’elogio del matrimonio o delle relazioni a vita o esclusive (o a vita ed esclusive insieme!), amore è scegliersi e tenersi almeno per un po’(almeno in forma condivisa, se proprio non si riesce a far di meglio, il poliamor è sempre meglio del non amor), quando non si è perfetti ma per qualche imperscrutabile motivo ci si è piaciuti e ci si è attratti, persino trasformando in pregi i difetti. Altrimenti se si cerca sempre il più bello, il più ricco, il più potente, il più forte, il più grosso (e magari pure tutto insieme) si è forse bravi a massimizzare l’utilità (peraltro solo immediata), come sa e può fare meglio un economista dilettante e poco lungimirante, ma ci sarà sempre qualcuno più bello, più ricco, più forte, più grosso con cui scalzare il precedente e si rinuncia alla felicità durevole.
  Per non dire poi delle ragazze che oggi spesso cambiano uomini senza motivo di crisi o delusione o insoddisfazione, ma per il mero gusto di cambiare dopo un certo periodo di tempo; peraltro sempre più breve, a volte misurabile neppure in settimane, ma solo in giorni o persino in ore.La relazione tipica per molte di loro ormai non è più amore, ma breve passatempo, col solo dubbio su quale delle due connotazioni sia la più deludente. Con la caratteristica peggiore che son cose che nascono non come one night stand di puri incontri carnali,situazioni sempre esistite a margine di relazioni stabili (o anche come filosofia di vita), ma come potenziali rapporti sentimentali, che però senza motivo vengono abbandonati subito, o poco dopo, o ripresi e riabbandonati, a seconda dell’umore del momento.

  Dobbiamo dunque ringraziare e stimare le donne tradizionali, che (per la stragrande maggioranza), nell’essere felicemente ‘fedeli’ ad uomini un po’ ‘difettati’, sono state maestre e protagoniste dell’amore molto più degli uomini (che però in fondo le stimavano, cioè le amavano); per secoli. Fino al secolo scorso.

Nel secolo nuovo l’uomo è costretto a provare a sostituire la donna come depositario dell’amore non fuggitivo; vi riesce pure discretamente bene, peccato che non trovi ricambio, né terreno fertile; se non-forse,mi si dice-in altri uomini…ma questa è un’altra storia.
PS.  Forse il ripudio dell’amore, con la conseguente sostanziale infelicità, non è una patologia solo contemporanea:
“L’amore è come una malattia che si prende e presto passa, come una febbriciattola che di tanto in tanto viene e subito va” [Marchesina Virginia Oldoini 1837-1899]

Il Conte, febbraio 2019 –  © Mozzafiato

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