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Il maestro di Foligno

A scuola si devono insegnare le materie di base, l’ortografia, la bella scrittura, i fatti della storia, la geografia, le tabelline. Gli esperimenti sociali non dovrebbero avere spazio, perché il bambino vuole prima camminare sulle fondamenta sicure e non vuole essere una cavia.

Caro maestro supplente di Foligno, non iscritto alla Lega (si può dire?), bensì simpatizzante di sinistra, antifascista, antirazzista, antixenofobo, insomma, avete capito…, se tu avessi fatto il tuo dovere di docente ed avessi educato con il tuo esempio e non avessi cercato di indottrinare i piccoli con inutili e controproducenti esperimenti, a quest’ora non saresti stato nell’occhio del ciclone.

Ma stai tranquillo, essendo tu dalla parte “giusta” (per così dire), tutto ti sarà perdonato e potrai continuare ad insegnare. Spero solo che tu abbia imparato la lezione e che tu abbia capito che solo noi grandi vediamo il razzismo dove razzismo non c’è.

Quello vero si sconfigge in altro modo. Non certo passando il tempo a far credere che gli altri siano cattivi e che solo noi siamo i buoni. Questo è un altro tipo di razzismo, strisciante e subdolo, che abbiamo già visto in tanti episodi che non starò adesso a citare. Non voglio infierire.

Stefano Burbi, Compositore e Direttore d’orchestra, febbraio 2019 © Mozzafiato

 

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