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“UNA COMMEDIA DIVINAMENTE… DIVINA!”

 

Dietro un grande specchio, simbolo di vanità e arroganza, soffocata nello scintillio di pallettes e il fruscio del tulle in eccesso, appare dinanzi al pubblico Anna Mazzamauro in tutto lo splendore dei suoi quasi 80 anni, ad interpretare le vesti di Divina, la protagonista di questa luccicante commedia riadattata dalla stessa attrice ex Miss 4˚ piano.

La trama, cucita intorno al suo divino ruolo di moderna strega cattiva, ci mostra la vita di una donna assuefatta dalla fama dei riflettori, una gloriosa diva che non si rende conto dell’incessante ticchettio dell’orologio del tempo che ci ricorda puntualmente, anno dopo anno, che la giovinezza non è eterna. Divina viene difatti licenziata, proprio per essere diventata un po’ “in là con gli anni” e vogliono sostituirla con un immagine di donna giovane e fresca.

Da quel momento, la protagonista inizia la sua ascesa verso la vendetta ed il voler riscattare a tutti i costi la sua immagine davanti al suo numeroso pubblico. Divina mette in atto una vera e propria lotta strategica per poter rimanere aggrappata sotto la luce di quei riflettori, così decide di chiedere aiuto al suo ex amante per farsi dare una parte in una deludente trasmissione culinaria. Ma il ruolo di assistente, per una diva come Divina era qualcosa d’inimmaginabile nel suo mondo di lustrini e celebrità. 

Ma, dietro a questa esilarante commedia, si cela un’impercettibile velo di tristezza che avvolge la protagonista. Dopo un primo sguardo superficiale dell’opera, infatti, riusciamo a scovare tematiche molto più profonde: l’annullamento totale di una vita vera, di una vita che poteva essere vissuta nella felicità, una vita reale soffocata dal peso del personaggio, da una vita fatta di oro zecchino, tutta apparenza e nient’altro più.

Per Divina interpretare il ruolo di sé stessa era ormai impossibile, non sapeva più vivere se non dentro la finzione. La sua vita vuota, fatta di vendette, stratagemmi e giochi sporchi, riesce, nonostante tutto, a commuovere il pubblico durante il suo momento d’introspettiva finale. Attorno a lei, quattro personaggi indispensabili per condire e impepare una “sensualmente ironica” commedia, dalla lingua censurata. Insomma, non resta che mettersi comodi e godersi lo spettacolo, che sarà in scena fino al 5 novembre 2017 al Teatro Martinitt.

 

Marianne Perez Lopez, ottobre 2017 – © Mozzafiato

Ufficio Stampa