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IL DEGRADO DEI MILLENNIALS

Chi sono i Millennials? Una generazione caratterizzata da un’elevata dimestichezza con le tecnologie digitali: sempre connessi con il cellullare ma raramente con il cervello, che invece pare fermo all’età della pietra, all’epoca dei barbari. Questa generazione ha permesso la morte di Niccolò Ciatti, gli amici raccontano: «abbiamo chiesto più volte aiuto, non è intervenuto nessuno».

Non esiste degrado maggiore, per la civiltà odierna, di assistere alla mediocrità, all’ignoranza e alla mancanza di ciascun tipo di dignità morale, etica e sociale, di quella che colpisce 3 giovani su 5. La malattia dei Millennials è caratterizzata da molteplici fattori degradanti e la dimostrazione è proprio quella che ha portato il giovane 22enne Niccolò Ciatti alla morte.

Queste bestie non hanno nazionalità, né frontiere, presentano gli stessi sintomi in ogni parte del mondo. Il giovane Niccolò era andato in Spagna,  in vacanza con i suoi amici, si prospettava una divertente serata in discoteca, nella nota St. Trop’, uno dei locali più acclamati in Costa Brava a pochi minuti da Barcellona.

Nella notte tra venerdì 11 e sabato 12 agosto 2017, verso le 3 del mattino, l’aggressione brutale, un accanimento inspiegabile che ha portato uno dei tanti diverbi, spintoni; che avvengono frequentemente in discoteca, alla morte del giovane domenica 13 agosto nell’ospedale Josep Trueta di Girona, per via di un calcio letale in testa che gli ha causato un’emorragia cerebrale irreparabile.

Le telecamere hanno ripreso il momento dell’aggressione: tre giovani ceceni che vivono in Francia, hanno pestato a sangue Niccolò e i suoi amici, che non sono stati in grado di difenderlo da questi sanguinari.

Ma le bestie non sono solo quei tre disumani criminali che gli hanno dato il colpo di grazia, le bestie sono, soprattutto, quella incurante, impassibile massa di Millennials, che in un momento del genere, divertiti e curiosi, si sono fermati in cerchio intorno al “ring riprendendo con i loro smartphone l’accaduto: per avere qualcosa da mostrare agli amici, da pubblicare sui tanto amati Social Network, qualcosa che gli rendesse “fighi” nella loro triste esistenza  vuota.

Loro sono i veri colpevoli della morte di questo giovane. Niccolò poteva essere difeso, potevano fermare quei dementi, ma nessuno ha fatto niente: la loro impassibilità ha troncato la vita di quel giovane fiorentino che cercava di costruirsi un futuro insieme alla sua fidanzata Ilaria, la quale è volata dal “suo gigante buono” (come lo chiamava) per un ultimo saluto. I tre aggressori sono stati fermati e riconosciuti, il responsabile del colpo letale è in carcere, mentre gli altri due sono stati rilasciati.

Ma questo è solo un caso, uno dei tanti casi simili a quelli di aggressione e brutale impassibilità che accade nel quotidiano, e sono molti, quelli che davanti al massacro e all’ingiustizia guardano eccitati, come se fosse tutto un gioco, come se fosse tutto “virtuale” e non li coinvolgesse veramente. Si spera, che una tragedia del genere, sia in grado di far riflettere tutti i giovani, a comprendere meglio i veri valori della vita, a riesaminare la propria coscienza nel quotidiano e che possano ritrovare l’umanità di cui sono ancora dotati, dentro ai loro corpi robotizzati.

 

Marianne Perez Lopez, agosto 2017  – © Mozzafiato

Ufficio Stampa