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LONDRA: L’INNOCENZA MACCHIATA DI SANGUE

La violenza terroristica di ieri nella capitale inglese, mi ha ricordato la pioggia incessante presente nel Rio delle Amazzoni.

Una pioggia che sembra non aver fine, né motivo, paragonandola alla presenza di tutta l’acqua trasportata dal fiume sudamericano. Come se a tutta la brutalità già presente nella nostra società, maltrattamenti, soprusi e angherie, dovessimo aggiungere morte e violenza.

Un diluvio di aggressività che, dicendocela tutta sinceramente, fa parte molte volte della quotidianità delle nostre relazioni.

I Tupinamba popolo indigeno del Rio delle Amazzoni, chiamava Tupà lo spirito del tuono e della pioggia che percorreva di continuo il cielo da est a ovest, dal mare alla terra. I missionari portoghesi cercarono di farlo identificare con Dio, nel tentativo di trovare un concetto comune per la loro opera di evangelizzazione, ma con risultati tutt’altro che lusinghieri, perché l’idea di Tupà era associata a qualcosa di cattivo e malevolo. Tantoché  al pastore della colonia che accennando al tuono come presenza dell’onnipotenza divina, i Tupinamba risposero che, se li spaventava a quel modo, il loro Dio non valeva un bel niente.

Baldassarre Aufiero, marzo 2017 – © Mozzafiato

 

Ancora una volta Londra diventa protagonista delle stragi terroristiche, sempre di matrice Jihadista, ieri, infatti, nel pomeriggio il terrore ha colpito cittadini, turisti.

Lungo il ponte Westminster Bridge si è vista sfrecciare a tutta velocità un’auto grigia Hyundai I40 scagliandosi sui pedoni che passeggiavano lungo il ponte, provocando molteplici feriti, tra cui una donna che, addirittura, cade nel Tamigi.

Il Suv, però, non si ferma qui, continua ad una velocità fuori controllo trasportandosi dietro una scia di sangue innocente, schiantandosi contro il cancello del Parlamento inglese.

 

L’aggressore, Khalid Masood (da poco rivelata la sua identità, un nome già noto ai servizi segreti britannici) 52 enne nato nel Kent,  esce con furia dall’auto e con due coltelli e si lancia contro uno dei poliziotti di guardia all’ingresso del Parlamento e lo ferisce mortalmente alla testa prima di essere ucciso lui stesso da due agenti in borghese.

Mentre la folla si metteva in salvo c’erano anche molte persone che soccorrevano i feriti, tra cui il deputato Tobias Ellwood, il quale ha provato a salvare la vita del poliziotto ferito prestandoli i primi soccorsi prima dell’arrivo dell’ambulanza, intervenendo con un massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca.

Nel frattempo all’interno del Parlamento, proprio durante il giorno della Question Time, la notizia comincia a far pensare subito ad un attacco terroristic.

La Premier Theresa May viene subito portata via dalle guardie della sicurezza e messa in salvo in pochi minuti. L’intera zona viene subito chiusa, le stazioni della Metropolitana più vicine, il London Eye (ruota panoramica sul Tamigi, fonte di attrazione per milioni di turisti ogni anno) viene subito bloccato per sicurezza con decine di persone sospese nell’aria chiuse dentro le cabine per più di un’ora. Il bilancio dei morti è di 5 vittime, tra cui l’attentatore e nei feriti si contano anche due civili italiani.

È inevitabile non paragonare quanto avvenuto ieri, alla strage dei mercatini di Natale, avvenuta pochi mesi fa. Il loro imprevedibile modus operandi mira a seminare terrore e vittime tra il popolo, tra gli innocenti. Mentre Londra piange le proprie vittime, l’ISIS festeggia, pubblicando on line amare frasi di rivendicazione per le vittime causate dai bombardamenti britannici che hanno raso al suolo il quartier generale dell’ISIS a Mosul in Iraq causando circa 200 morti.

Poche ore fa a Belgio, una Citroen rossa stava per ripetere quanto avvenuto ieri a Londra, tentando di gettarsi a tutta velocità sulla folla, la polizia però, l’ha subito intercettata ed è riuscito a bloccarlo prima che accadesse la strage.

L’uomo francese, chiamato Mohamed, sui 30 anni di origini Nordafricana, indossava una tuta mimetica e la sua auto conteneva molteplici armi.  Londra non sembra farsi intimidire da questi continui attacchi, la Premier May ha dichiarato:

«Non cederemo mai al terrore. Non permetteremo mai alle voci della violenza di sconfiggerci!»

 

“Non conosco peccato più grande, di quello di opprimere gli innocenti in nome di Dio” (Gandhi).

Marianne Perez Lopez, marzo 2017 – © Mozzafiato

Ufficio Stampa