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“And Now The Good News: Lo Specchio della Società”

Il MASI di Lugano ospita la collezione inedita di un’arte la cui protagonista è l’informazione

La vita di un giornale è effimera, dura solo nell’istante in cui lo abbiamo davanti agli occhi e ne assorbiamo tutto il contenuto. La sua nascita si può far risalire agli inizi del Seicento, ma è solo a metà dell’Ottocento che comincia a diffondersi in tutti i ceti sociali: a diventare uno “status symbol”, un oggetto che arricchiva non solo la mente, ma anche l’immagine.

L’arte moderna, dal Cubismo, al Dadaismo; fino ai nostri tempi, non poteva non subire il fascino di queste pagine di cellulosa cariche di contenuti, utilizzando il giornale come mezzo, supporto e protagonista dell’arte. Nasce così un movimento artistico chiamato: Press Art.lug

Un museo moderno, all’avanguardia, come il: Museo d’arte della Svizzera italiana, che in poco meno di un anno ha saputo attirare a sé un proficuo numero di visitatori tra Svizzera e Italia (facendo un po’ da ponte tra i due stati confinanti), non poteva di certo lasciarsi sfuggire l’occasione di installare una mostra interamente dedicata a questo movimento che avrà sempre il sapore di modernità.

 La mostra intitolata “And Now the Good News” è stata inaugurata sabato 28 maggio 2016 alle ore 17:00 con una straordinaria interpretazione di Press Art dell’artista svizzero Roman Signer. Grazie ad Annette e Peter Nobel che hanno messo a disposizione del pubblico la loro Collezione, possiamo ammirare più di 300 opere tra: collage, disegni, dipinti e fotografie di artisti del calibro di Joan Mirò, Andy Warhol, Georges Braque ed altri, che hanno sapientemente miscelato, reinterpretato e perpetuato il simbolo del giornale; immortalando nella storia dell’arte la storia della società del XX e XXI secolo.

IMG_3889La ricca esposizione prende spunto anche nell’allestimento dall’impaginazione del giornale: disponendo le opere su strutture a colonna e lasciando poco spazio in bianco; proprio come succede nelle pagine dei quotidiani. È disposta in due livelli nell’area espositiva LAC: la prima parte, (cronologica) va dall’inizio del Novecento fino alla fine degli anni Settanta, e spiega come il giornale sia diventato sempre più protagonista nel mondo dell’arte.

Il secondo piano, invece, si concentra sul periodo che va dagli anni Ottanta ad oggi, strutturata non più secondo un ordinamento cronologico ma tematico, affrontando questioni politiche, legate al costume, al lifestyle, alle provocazioni mediatiche e ad analisi sociali.

 Grazie alla collaborazione con due importanti quotidiani sono riusciti a promuovere due progetti importanti che accompagnerà l’esposizione: sul Corriere del Ticino; per tutta la durata della mostra, ogni sabato verrà pubblicato un intervento artistico, per invitare gli artisti a dialogare con la struttura del giornale. Inoltre il 5 giugno saranno pubblicati nella “Lettura” (in 16 pagine) dei collage realizzati dall’artista svizzero Thomas Hirschhorn, raccolti durante 15 giorni su immagini presenti nel Corriere della Sera di ogni singolo giorno.

«Visto che il tema di questa mostra è il giornale, ho pensato che sarebbe stato interessante; utile, ampliare la mostra, uscire dai confini del museo e proporre un progetto di Press Art vero e proprio…»,come ci racconta Elio Schenini curatore dell’esposizione e ideatore del progetto. La mostra si conclude con una sezione dedicata al tempo, con un’opera di Roman Signer di forte impatto scenografico: un giornale sospeso sulla vetrata  grazie a un getto d’aria che rappresenta la natura effimera del giornale, tenuto in vita non tanto dalle notizie ma dalle mani dei lettori che ne decidono la propria sorte.

La mostra, in piazza Luini 6, Lugano terminerà il 15 agosto 2016.

«Quando pensavo di aver capito cosa fosse la Press Art, mi sono venute le vertigini. È, infatti, un tema che spazia attraverso tutta la storia dell’arte di quasi tutti i paesi; un universo distinto, nell’utilizzo di materiali stampati per realizzare un’opera d’arte…»  Peter Nobel.

Marianne Perez Lopez, maggio 2016 – © Mozzafiato

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