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COP 21: Quale vero futuro ci attende?

Se si parla di criminali, probabilmente l’immagine che subito salta alla mente sarà quella di una persona con la barba incolta e un kalashnikov in mano in una zona desertica di qualche paese mediorientale. Però esiste un altro tipo di criminali di cui spesso ignoriamo l’esistenza perché sono in mezzo a noi, vestiti in giacca e cravatta e con belle automobili. Sono quelli che fanno affari con le mafie, quelli che gestiscono traffici loschi e quelli per cui il denaro conta più di tutto; della vita e della morte.

Una categoria diffusa sono i criminali ambientali.Minais 36

In Brasile ad inizio novembre è avvenuta una delle più immani catastrofi  ambientali di tutti i tempi. Nello stato di Minas Gerais, il crollo di due dighe della società mineraria Samarco ha causato lo sversamento di materiali tossici che hanno devastato l’ecosistema di un fiume, il rio Doce, causando la morte di 12 persone e lo sfollamento di numerose altre, che hanno perso la casa ed i loro terreni irrimediabilmente danneggiati. Le dighe erano da tempo a rischio ed il piano d’emergenza non è minimamente stato attuato.

La notizia è stata ben poco diffusa dai media occidentali che hanno preferito parlare d’altro.

L’azienda pagherà una multa ben al di sotto della cifra dei danni causati e forse sostituirà l’amministratore delegato. Magari cambierà anche il nome, ma siamo certi che non cambierà metodi di lavoro e continuerà nel suo business.

A Parigi si sta svolgendo il Cop21 per i cambiamenti climatici e l’effetto serra. Ci sono gli Stati Uniti ma anche Cina ed India. I potenti del mondo parlano di come riuscire a preservare il pianeta terra da catastrofi ambientali. Belle le parole, belle le intenzioni, ma quali i fatti?

La Costa Rica è uno stato che dal 1949 non ha un esercito; usa le risorse economiche per proteggere il 27% del suolo che è parco naturale.

Edoardo Colzani, novembre 2015 – © Mozzafiato (Riproduzione riservata)

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