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Mariano Rigillo: la vita di un attore.

Il Maestro Mariano Rigillo mi accoglie con un piede gonfio nel suo camerino.

Quale migliore situazione per rivolgere la prima domanda collegandola al dna della rubrica “Conosciamoli da vicino”, quello di conoscere meglio il personaggio da un punto di vista umano con le sue difficoltà ed anche le piccole gioie e felicità che caratterizzano le sue giornate.
E lui mi risponde prontamente con uno splendido esempio cinematografico, citandomi la scena de “La rosa purpurea del Cairo”, quando l’attore esce dallo schermo e prende un pugno vero vivendo una dimensione reale che non conosceva.
A questo punto realtà e finzione, arte e vita reale si mescolano, fino a non distinguersi.20110910_mariano_rigillo
“Ecco vedi Baldassarre le persone hanno un’immagine distorta  di noi attori o persone dello spettacolo,
non percepiscono che anche noi abbiamo problemi di orari , di gestione della famiglia
e per vederla in maniera contingente e semplice di procurarsi  qui nel camerino una borsa di ghiaccio”

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“Maestro lei ha lavorato con oltre 30 registi diversi  tenendo conto solo della filmografia oltre ad una vastissima vita teatrale e televisiva. Però credo che la sua partecipazione nell’ultimo film di Massimo Troisi “Il Postino”, sia  stata peculiare e di rilevante importanza.Un suo pensiero su questo grande attore che pur scomparso da oltre venti anni rimane nella memoria e nell’affetto di tanti.”
Troisi-Capitan-FracassaMassimo è stato un nuovo Pulcinella per Napoli, ha saputo creare un suo linguaggio personale inimitabile,fuori da ogni registro e sottolineato da una gestualità che esprimeva una comicità affascinante.
 La ferma volontà di fare “Il Postino” è stata più forte anche dell’urgenza di essere sottoposto ad un trapianto di cuore.Voleva fare a tutti i costi  un film sulla “Poesia”. Lui un attore comico lo desiderava profondamente, come una necessità.Nei giorni di lavorazione il suo camerino sembrava quasi una sala di rianimazione ospedaliera.
Eppure era sempre lì presente, in prima fila”.

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” Napoli è la culla della canzone. Una canzone che conosce tutto il mondo. La città del Vesuvio ha dato i natali ad artisti di fama internazionale, orgoglio e vanto del nostro paese. Come si spiega la contemporanea presenza di questa immensa “cultura” con una camorra irremovibile,ma anche con l’ esistenza di uno spirito partenopeo della gente di volere “fare fesso il prossimo”. Quali sono le origini di questa contraddizione?”
“Napoli è un teatro vivente, ogni angolo della città, ogni situazione è fonte d’ispirazione o di un’osservazione prima spontanea e poi meditata. Questa contraddizione si spiega facilmente con l’analisi della povertà e dell’ignoranza, intesa come mancanza d’istruzione. Ciò porta ad una completa negazione di qualsiasi forma di sviluppo e nella sopravvivenza vige la regola del più forte e di colui che domina l’altro”.
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“Ci spieghi il mestiere dell’attore, lei che lo vive da cinquanta anni?”

 ” Il mio caro collega e sopratutto amico Vittorio Caprioli,  a cui sono profondamente grato, mi ripeteva sempre un pensiero e una sua certezza. Mariano noi attori siamo degli uomini fortunati, abbiamo scelto e facciamo un lavoro che ci piace e quindi ci deve dar divertire sempre anche quando ci sono spettacoli o situazioni che non ci aggradano. Rischieremo nel caso contrario di trasmettere questa nostra avversità al pubblico e questo non sarebbe giusto. Inoltre non devi farti sopraffare dall’interpretazione di personaggi tragici, devi tenere sempre la giusta distanza tra te uomo e il personaggio che interpreti”
l-attore-mariano-rigillo-riceve-il-premio-citta-di-trieste-riconoscimento-alla-carriera-per-il-teatro-90364

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Concludo con due” domande vaporose “, ma dense di significato.
“Maestro cosa è il caffè per un napoletano ed una sua considerazione sulle donne, di cui abbiamo appena festeggiato la giornata dell’ 8 marzo
“Il caffè per un napoletano è come il latte materno. Deve anche rispettare un preciso rito. Prima un bicchiere d’acqua non solo per pulire la bocca dalle impurità, ma anche per preparare un terreno vergine per la delizia del caffè, che deve essere servito rigorosamente in un bicchiere di vetro bollente.
Le donne che meravigliose galassie! Sono avanti a noi uomini milioni di anni luce. Le donne trovano soluzioni in maniera più semplice con serenità e senza agitazione come nella commedia di Aristofane. Noi alcune volte ne abbiamo paura, perché percepiamo questa loro nobile superiorità”

Baldassarre Aufiero, marzo 2015 – Mozzafiato Copyright

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