La Gemella

 

Ha le fasi come la Luna: nella foto la falce grande è una falce di Luna, la falce piccola è Venere, il secondo pianeta a partire dal Sole, il terzo siamo noi. “Cynthiae figuras aemulatur mater amorum”, la Madre degli Amori imita le fasi di Cinzia, questa la soluzione di un anagramma di Galilei fatto pervenire a Keplero tramite Giuliano de’ Medici, ambasciatore a Praga del Granduca di Toscana. Che il pianeta Venere mostrasse fasi come la Luna, per Galileo, era una prova osservativa diretta che Venere ruotava attorno al Sole, una prova che le intuizioni visionarie di Copernico erano tangibilmente vere. Tanto è vero che per confutare l’ipotesi eliocentrica di Aristarco da Samo che la Terra girasse intorno al Sole nell’Antichità si usava il fatto che Venere non mostrasse le fasi, il che è vero a occhio nudo, non col telescopio di Galileo.Galileo-sustermans2

Già i Babilonesi avevano identificato il secondo pianeta, uno dei più luminosi in cielo, con Ishtar, la dea dell’Amore, poi l’equivalente Astarte degli Assiri, identificata con la figlia di Zeus e Dione, Afrodite, dai Greci.

Con una distanza media di centootto milioni di chilometri l’orbita di Venere è più grande di quella di Mercurio, ma più piccola della nostra, perciò vista dalla Terra Venere non si allontana mai molto dal Sole. Il fatto che Venere, come Mercurio, non si staccasse troppo dal Sole rimase per tutta l’antichità un fatto misterioso. Alla sera Venere per parecchio tempo venne considerata dai Greci Espero, la stella della sera; al mattino questa luce sfavillante annunciava il sopraggiungere dell’alba e il sorgere del Sole, Venere venne considerata la stella del mattina, la portatrice di Aurora, Eosphoros, ovvero latinizzato, Lucifero. Fu una grande conquista, dovuta ad Anassimandro, capire che la stella del mattino e la stella della sera fossero la stessa stella errante. Venere per compiere un intero giro attorno al Sole impiega poco più di 224 giorni. Fin dalla preistoria questo periodo venne associato alla durata di una gravidanza. Quale migliore segno celeste di riconoscimento della dea dell’Amore nel ciclo cosmico annuo? Ecco quindi che il secondo pianeta venne associato alla dea Afrodite, madre di Eros, identificata poi dai Romani con Venere, dea dell’Amore.

botticelli_nascita_venereLa sfera di Venere racchiude una quantità di materia pari a circa l’81% di quella racchiusa dalla sfera della Terra, in termini di volume siamo ancora più vicini, il volume di Venere è circa l’85% del volume della Terra. Sono due pianeti gemelli. Se osserviamo da vicino Venere notiamo una differenza notevole con la Terra: la superficie di Venere è costantemente coperta di nubi che non si diradano mai e non fanno mai vedere la superficie: queste nubi, spesse parecchi chilometri, sono formate da acido solforico, il che rende poco raccomandabile l’ambiente venusiano, con piogge di acido, non di acqua. L’atmosfera è composta al 95% di anidride carbonica, CO2, il restante 5% è azoto. La CO2 ha innescato un gigantesco effetto serra che ha portato la temperatura superficiale media verso i 462 gradi centigradi, una temperatura insopportabile per ogni essere vivente terrestre. Per molto tempo si è pensato che queste condizioni su Venere fossero tali dalla formazione. Recentemente è stata avanzata una teoria sulla base di osservazioni radar del terreno di Venere e della sua orografia, nonché dei suoi vulcani, che afferma che la presenza così massiccia in atmosfera di anidride carbonica sia relativamente recente, circa 30 milioni di anni. Prima l’atmosfera era più simile a quella terrestre, poi circa 30 milioni di anni fa, un bombardamento massiccio di asteroidi innescò l’eruzione contemporanea di parecchie decine di vulcani che si protrasse per quasi un secolo iniettando in atmosfera milioni di tonnellate di anidride carbonica che portò la temperatura ai livelli attuali. Quindi, quasi come una premonizione, Venere, il pianeta gemello della Terra, pare ci stia raccontando un eventuale probabile scenario futuro della Terra stessa.007-10-1-venusmoon061030_eder (1)

Anche Venere possiede uno strato di ozono sulla sommità della sua atmosfera, a riprova che una volta l’ossigeno faceva parte della sua atmosfera. Poi l’effetto serra gigantesco fece assorbire progressivamente l’ossigeno nelle rocce.

L’orbita di Venere è meno eccentrica, cioè meno schiacciata di quella di Mercurio, però essendo il pianeta vicino al Sole risente anch’esso di un effetto come Mercurio, ma minore, di precessione del perielio. Il perielio di Venere è di poco più di 107 milioni di chilometri e anch’esso ogni cento anni si sposta, ma mentre quello di Mercurio si sposta di 43 secondi d’arco ogni cento anni terrestri, quello di Venere si sposta di circa 9 secondi d’arco ogni cento anni, quindi molto meno. La Terra fa la stessa cosa, ma essendo il suo perielio a 147 milioni di chilometri dal Sole, si sposta di solo circa 4 secondi d’arco ogni cento anni. Queste misure sono una grande conferma della Relatività Generale di Einstein, il famoso fatto spiegato che continuerà accompagnarci durante i fantastici e mozzafiato “OrmaGandalf’s Travels”.

Orleo Marinaro, giugno 2014 – Mozzafiato Copyright

 

Ufficio Stampa