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50 anni senza Anna.

“Saluto la fraternità degli uomini, il mondo delle arti e Anna Magnani”.

Perfino Yuri Gagarin con questa frase, nel lontano 1961 mentre compiva il primo giro dell’orbita terrestre, omaggiò l’attrice italiana.

Anna Magnani, nel primo dopoguerra fu davvero un’icona del Cinema mondiale.

“Nannarella”, come era conosciuta, ha spesso evidenziato il suo carattere energico e fumantino, come ha mostrato sempre un’ intolleranza verso l’ingiustizia.

La sua generosità e vicinanza verso i più deboli e bisognosi emerge a caratteri cubitale in molte sue interpretazioni da “Bellissima” a “L’Onorevole Angelina”.

Per non parlare dei film fatti con Pasolini, dove interpretava con intensità la popolana grintosa.

La nipote Olivia ha sottolineato che  sarebbe “un errore costringerla nello stereotipo di Nannarella, la popolana scarmigliata e caciarona, lei era colta e raffinata e tutt’altro che affidata all’improvvisazione. Studiava un personaggio, si chiudeva in casa per mesi, facendo un lavoro di cesellatura maniacale”.

Le sfuggirono due ruoli in film importanti, esattamente “Ossessione” e ” La ciociara”.

Il primo film  non lo fece perché era incinta, il secondo fu lei a rifiutarlo, perché si sentiva troppo grande per il ruolo di Cesira, che fu affidato alla Loren, la quale avrebbe dovuto interpretare la figlia.

Ma non le sfuggirono due film che hanno fatto la sua fortuna. Il primo “La rosa tatuata” che le valse l’Oscar come migliore attrice protagonista, il secondo ” Roma città aperta”, che è divenuto un simbolo mondiale del neoralismo e della cinematografia italiana.

Ultimamente ho ascoltato un’intervista a Luchino Visconti.

Lui affermava che in “Bellissima” nella scena della delusione come madre di aver subito l’oltraggio verso la figlia irrisa da coloro che effettuavano il casting, mentre seduta da sola con la bimba su una panchina, emerge un’interpretazione sublime e improvvisata.

Il regista  ha voluto precisare che ogni volta che rivedeva quella scena, si commuoveva, sottolineando la completa ed autonoma creazione del momento cinematografico da parte della atrice romana.

In effetti, questo è il grande Cinema, intensità di veri, semplici e normali sentimenti amplificati da attori e attrici di un livello interpretativo altissimo.

Grazie Anna.

Baldassarre Aufiero, settembre 2023 – © Mozzafiato

 

Ufficio Stampa