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QUALCUNO, NESSUNO, CENTOMILA

Rassicuro: nessun tentativo di emulazione del capolavoro.

  QUALCUNO si comporta male, fa danni o commette reati.
  NESSUNO può più fare alcune, o spesso molte, cose.
  CENTOMILA e molti di più vengono così privati di libertà e diritti, spesso fondamentali.

Questo è il meccanismo perverso che spesso domina il processo decisionale politico e di conseguenza giudiziario/sanzionatorio da ormai non poco tempo, ben prima dei molto discutibili vincoli imposti negli ultimi mesi. Ciò accade nelle grandi ma forse ancor più nelle piccole cose, che peraltro sono quelle nelle quali ci si imbatte più di frequente e che quindi più di altre condizionano la qualità della vita (come negli esempi che seguono).

Anziché cercare e circoscrivere i colpevoli di qualcosa di dannoso poiché esagerato, che in fondo sono sempre una netta minoranza, si impedisce che quella cosa venga fatta da tutti quelli che l’avrebbero fatta in modo moderato e assolutamente non dannoso né per sé né per gli altri, che in fondo sono sempre la netta maggioranza.
Si pensi agli obblighi e ai divieti nella circolazione stradale, molto spesso sovradimensionati poiché alcuni, e solo alcuni, non rispetterebbero quelli congrui; ma anche agli schiamazzi cui si risponde anticipando gli orari di chiusura dei locali, all’abuso di alcool che ci si illude di eliminare chiudendo i supermercati di notte, ai furti nei negozi che portano molti esercenti ad istituire percorsi obbligati e sorvegliati. E via vietando.

A volte la sequenza è inversa:
  CENTOMILA hanno comportamenti scorretti (per essere diplomatici).
  NESSUNO interviene/protesta.
  QUALCUNO viene de facto privato di legittimi diritti e/o profitti.

  Si pensi alla invasiva e pervasiva circolazione di mezzi a ruota, di ogni foggia, sui marciapiedi, che, col la scusante che siano ecologici in quanto non a motore, vengono di fatto tollerati e fin incentivati (la cosa peraltro non avviene affatto, almeno in questa misura, negli altri Paesi civili); con l’esito di ledere o fin sopprimere il diritto dei pedoni di circolare in assoluta sicurezza e tranquillità nelle sedi a questi riservate..fin dal loro nome! Similarità si possono trovare con la prassi di lasciare e persino imporre animali liberi dove sarebbe vietato. E via consentendo.

Certo, perseguire i trasgressori e solo quelli è molto più difficile, a volte pure rischioso, perché sono difficili da intercettare i primi, essendo pochi, e perché ci vorrebbe un esercito di operatori per i secondi, essendo troppi; e in entrambi i casi bisogna faticare, discutere, litigare e a volte pure scontrarsi. Ma se una società civile rinuncia a far rispettare norme che essa stessa ha sancito perché è pigra o distratta e sceglie la scorciatoia del sacrificio di/per tutti anziché il perseguimento degli illeciti, pochi o tanti che siano, vessando i non allineati o rendendo perseguibile ciò che sarebbe pienamente lecito, ha tradito l’equità e l’etica su cui si dovrebbe fondare.

Il Conte, luglio 2021 – © Mozzafiato

Ufficio Stampa