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Io conoscevo Greta…Garbo

Confesso di provare imbarazzo nell’accingermi ad esprimere la mia umile opinione sul caso Greta Thunberg, perché qualsiasi parola su di lei rischia di produrre gli stessi effetti (nefasti) che sono stati fin qui provocati sulla sua infanzia prima, ed ora sulla sua adolescenza, dai suoi genitori e da tutta la macchina propagandistica ecologista e pseudo tale nel volerla imporre come nuova icona del movimento che vorrebbe salvare il pianeta. Non è però un caso che le persone che ora esaltano questa ragazzina di 16 anni, addirittura candidata al Premio Nobel per la Pace, siano le stesse che sposano abitualmente le grandi cause nobili a cui è impossibile dire di no, in linea di principio, ma che poi si rivelano pericolose battaglie non a favore di qualcuno o di qualcosa, ma contro qualcosa o qualcuno: nel caso di Greta, si parla della sopravvivenza stessa del pianeta. Chi non può essere d’accordo sullo slogan “Salviamo il pianeta”? Nessuno, immagino. Ma la questione è: criticare il modo con cui usano Greta Thunberg, a cui mettono in bocca invettive durissime contro i grandi della Terra dal comodo pulpito dell’ONU, ma che è tenuta alla larga da Cina e India, paesi inquinatori per eccellenza, ci etichetta automaticamente come chi, in modo irresponsabile, non vuole salvare la terra, oppure, più ragionevolmente, ci fa apparire come chi vuol capire, al netto di ogni retorica, la differenza fra cambiamento climatico ed inquinamento, o vuole approfondire la storia dei mutamenti delle temperature che, dicono autorevoli studiosi, sono iniziati ben prima della famigerata era industriale e che quindi l’uomo è responsabile solo in parte o addirittura per niente, del riscaldamento del pianeta?
Pare che criticare Greta ed i suoi seguaci sia una bestemmia, anzi, peggio, perché coloro che non esitano a negare l’esistenza di Dio o a deridere la tua fede, ti azzannano alla gola se tu osi esprimere solo delle perplessità sulla ragazzina con le trecce e l’eterno broncio, che diventa espressione di disgusto alla vista del Presidente Trump (chissà perché…).
Il “Gretinismo” pare sia diventata la nuova religione laica (perdonate l’ossimoro) del mondo moderno, ma la cosa grave è che la maggior parte di coloro che credono in questo nuovo movimento pensano che tutto quello che avviene, sia dovuto ad una nuova coscienza e ad una sollevazione di massa spontanea. Niente di più falso e sbagliato: si tratta di marketing.
Fermo restando che è un bene combattere l’inquinamento e che è giusto prendere tutte le misure per contrastare le emissioni nocive per il nostro pianeta, lasciateci liberi di dissentire sui metodi per combattere questa battaglia. Lasciateci liberi di sorridere, con commiserazione e con umana pietas, su questa strumentalizzazione di una bambina che, senza copione scritto, come potrete vedere dal video, non sa cosa rispondere, perché tutto quello che fa e che dice è guidato dagli adulti.
Lasciamo la scienza agli scienziati, l’infanzia ai bambini, l’adolescenza agli adolescenti.
Capisco che oggi si voglia stravolgere tutto (ma proprio tutto), però in cattedra lasciamo che salgano gli studiosi, coloro che, dati inoppugnabili alla mano, possano darci delle corrette informazioni, ispirate al solo amore per la verità scientifica.
Vi diranno sempre che essere perplessi davanti al fenomeno Greta o dissentire dal pensiero unico, significa essere contro la terra e l’umanità, vuol dire essere spregevoli, perché contro il “progresso”. Ammesso che sia davvero progresso.
P.S. Nel video, ecco Greta in difficoltà davanti ad un giornalista che le ha posto una domanda non prevista e a cui non aveva una risposta preconfezionata.

Stefano Burbi, Compositore e Direttore d’Orchestra, settembre 2019 – © Mozzafiato


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Io conoscevo Greta Garbo, meravigliosa attrice svedese. Per il suo fascino misterioso fu soprannominata la Divina. Ho apprezzato i suoi film. Alcuni li ho visti varie volte.
E soprattutto ho ammirato e stimato la sua scelta di allontanarsi definitivamente dal mondo della celluloide. A soli 36 anni la Garbo decise di ritirarsi definitivamente dalle scene e per il resto della sua esistenza sfuggì sempre la notorietà.
Saggiamente aveva compreso che ogni cosa e situazione ha il suo momento.
Quando termina un ciclo, bisogna saper fare un passo indietro.

Oggi c’è un’altra svedese, attrice…forse, sicuramente molto nota. Nei vari media si parla quasi solo di lei, sopratutto dopo il Fridays for Future. La ragazza in questione ha casualmente il nome della celebre attrice citata precedentemente Greta. Lei vuole farci comprendere che siamo di fronte a una minaccia esistenziale per il nostro pianeta. Come la divina Greta Garbo comprese la fine della sua carriera, sicuramente in maniera dolorosa, anche l’altra Greta dovrebbe comprendere che quando non si hanno le competenze, bisognerebbe chiedere umilmente scusa.

Baldassarre Aufiero, settembre 2019 – © Mozzafiato

Ufficio Stampa