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Karima Laraba: “Il respiro della Vita”

Ci sono donne le cui vite assomigliano ad un romanzo, Karima Laraba, pittrice ed artista a tutto tondo, ne ha vissute almeno tre.

Una donna bella, dai fieri tratti berberi e italiani insieme. Cresciuta in una famiglia di grande respiro culturale, con una madre bellissima ed emancipata, un nonno collezionista di opere d’arte ed una zia imprenditrice nel settore dell’estetica. Lei ha assaporato un’infanzia dorata nella sua splendida Algeria, circondata da affetto, in una grande casa dove tutti, il ricco ed il povero, lo straniero ed il vicino di casa erano i benvenuti, all’insegna di una generosità che ha funto anche da ammortizzatore sociale ed integrazione.

Dopo gli studi in Patria,  ha vissuto a Parigi per completare la sua formazione artistica, conoscendo uno stile di vita completamente diverso dalla vita nel suo paese natio. Nella capitale francese si è misurata con un mondo affascinante e difficile, per approdare nella culla dell’arte: Venezia. Con l’Africa nel cuore e il mondo nell’anima, ha scelto di diventare madre e, dopo un silenzio di anni, ha deciso di ricominciare a dipingere.

Karima Laraba

A cogliere questa sua esigenza, è stato uno dei maggiori rappresentanti dell’ambiente artistico, Giuseppe Ussani d’Escobar che, con professionalità e garbo, sta curando la mostra di Karima. Fino al 12 ottobre, nella prestigiosa Galleria Angelica in Roma, è possibile ammirare le opere dell’artista. Alcune sono di grande impatto, quasi un pugno nello stomaco, altre sono una carezza sul volto, in ogni caso, nessuno di questi lavori lascia indifferente.

Karima gioca con la materia pittorica, le sue pennellate sono lievi e violente, i colori esplodono in una tensione irrefrenabile e la Tela sembra improvvisamente prendere vita. Occorre osservare, lasciarsi guidare dagli occhi e restare in ascolto di quello che ogni singola opera comunica. Le maschere non sono gusci vuoti, ma divengono volti. Non è solo un omaggio a Venezia, la maschera diviene la metafora dell’anima, non imitazione di un volto, ma volto dell’anima.  La maschera bianca è come l’anima di ogni uomo, senza distinzione di colori. L’artista sperimenta diversi stili, studia materiali, forme e colori. La linea che divide la bellezza dalla sofferenza è estremamente sottile, la scelta di trasformare ogni momento in un inno alla nostra esperienza umana è l’essenza di un libero arbitrio che fa capolino da ogni quadro.

Karima ama la vita e conosce la sofferenza, ma soprattutto, anche nelle sue opere più cupe, vi è comunque la speranza di un futuro migliore e più vero.  Non occorre essere un esperto o un collezionista, la vera arte parla al cuore.

Il titolo di questa esposizione è “Il respiro della vita”. Auguro a Karima di respirare altre mille vite e di continuare ad essere la guerriera, la madre e la donna generosa che ho l’onore di conoscere.

Arianna Versaci, ottobre 2019 – © Mozzafiato

 

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