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Al di là del tempo

 LA VITA ETERNA 

 Il sogno (o l’incubo) diventerà realtà. Forse prima di quanto si pensi. Si vive troppo poco (e ancor meno in piena salute), sia in media sia in assoluto, non solo rispetto ai tempi cosmici, ma anche rispetto ai soli banali tempi terrestri.
  Non v’è alternativa. C’è sempre più da conoscere per capire e vivere il mondo man mano che l’Umanità procede nel suo cammino. Il processo di apprendimento ad ogni generazione (anzi ad ogni persona) che nasce rischia di diventare infinitamente lungo; e costoso. Solo alcuni secoli fa per apprendere tutto lo scibile o quasi bastavano in fondo pochi anni o quasi; ora, cresciute come sono la vastità e la complessità dello stesso, non basta una vita intera come la conosciamo anche solo per una visione superficiale. Non si può continuare ad ogni generazione (anzi ad ogni persona) che muore buttar via tutto quello che ha appreso e dover ricominciare daccapo. È vero, c’è la trasmissione via insegnamento/apprendimento, scrittura/lettura, come si è sempre fatto con gran merito e interesse, ma il processo rischia di non essere più sufficiente, e il materiale così ampio e complesso da risultare scoraggiante.
  In fondo quello che inesorabilmente e anche rapidamente decade è il corpo; la mente, salvo casi patologici, si mantiene sana e attiva molto più a lungo, ma in fondo non troppo neppure questa, trascinata poi dal disfacimento  di quello. Quindi che fare? Relativamente semplice: il download della ‘mente’, con tutte le sue conoscenze e le sue emozioni, finché è in piena efficienza, su un supporto biologico destinato poi ad essere innestato in un corpo nuovo, non necessariamente umano così come lo conosciamo, magari bionico. Qualcuno ritiene che sia (già) almeno teoricamente possibile. Aberrante? Visto con il pensiero di oggi sicuramente sì. Forse non più di quanto sarebbero sembrati aberranti qualche secolo fa la clonazione o la fecondazione artificiale, la (rin)tracciabilità universale o la lettura del pensiero (altra già quasi-realtà).
A questo punto ciascuno potrà pure scegliere il corpo dalle fattezze che più gli aggradano, poi perché no sostituirlo con uno nuovo quando cambiano i gusti o al primo acciacco, come un vestito fuori moda o rovinato. Ancor più aberrante; oggi.
A pensarci, non servirà più neppure la Medicina, così come la conosciamo: anziché riparare i corpi, semplicemente si sostituiranno; come già si fa con le scarpe. I medici, come i calzolai, cambieranno lavoro. Per non parlar poi della religione, così come la conosciamo: scevra da fanatismi, riti e superstizioni, non dovendo più spiegare cosa c’è dopo la morte, sarà finalmente e definitivamente condotta a predicare l’etica, quella laica, cioè la correttezza dei comportamenti. I vari ministri di culto, da Maestri di cerimonie e del trascendente, diventeranno Maestri di vita e dell’immanente, con gran beneficio di tutti.
  Qualcuno potrebbe pure decidere di vivere senza corpo, come pura mente; in fondo se ne potrebbe/potrà pure fare a meno: ci sarà una macchina per tutte le attività fisiche e un’app per tutto il resto, compreso il piacere (meta)fisico. Sembra un gran dispiacere; oggi.
   Qualcuno potrebbe decidere in modo meno estremo di rimanere in stand by, senza corpo, ma solo per un po’; e magari nel frattempo affrontare un viaggio interstellare di qualche centinaia o migliaia di anni luce. Qualcuno già ritiene che sia/sarà questo l’unico modo per provare ad affrontare le distanze siderali, evidentemente incompatibili con qualunque paradigma spazio/tempo vitale tradizionale.
In attesa che la realtà imiti, uguagli o superi la fantasia, teniamoci e godiamoci i nostri corpi caduchi e fallaci, con le nostre fervide menti limitate dentro, possibilmente in efficienza,in fondo ci piace molto di più così. Per ora.

Il Conte, agosto 2019– © Mozzafiato

P.S.  Se qualcuno stesse pensando di modificare le proprie certezze (meta)esistenziali o di abbandonare i Dottori del fisico e dell’anima di cui si fida, si ricreda e colga piuttosto il tono di provocazione fanta-scientifica dello scritto.

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