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Lettera aperta a Raffaele Ariano

Voglio condividere una considerazione a proposito della polemica nata dopo l’annuncio della capotreno al microfono con cui si invitavano alcuni personaggi sui convogli di Trenord a non infastidire i passeggeri. 
Nutro un’ avversione nei confronti della violenza (anche quella verbale) e credo che questa vicenda non faccia altro che confermare che bisogna osteggiare questa pratica, particolarmente attiva su Facebook e sui social in generale, perché, usando la forma sbagliata, è facilissimo passare dalla ragione al torto ed invalidare così qualsiasi buona causa.
Devo dire subito, infatti, che un funzionario delle Ferrovie (Trenord o Trenitalia, poco cambia) non può permettersi un linguaggio scurrile, specie abusando, tecnicamente, delle sue vesti di pubblico ufficiale e in un comunicato diffuso con altoparlanti in una stazione.
Anche se sulla sostanza il paese reale non può non concordare con le parole della capotreno e simpatizzare con lei, sulla forma, purtroppo, e sui modi, si deve onestamente eccepire.
Sia ben chiaro: in pochi anni, sono state registrate più di 1.700 aggressioni sui treni che hanno visto controllori (anche donne) vittime di chi, spesso irregolare sul nostro territorio, ha portato il peggiore Far West in Italia (qui è il caso di dirlo) per difendere il suo “diritto” di poter viaggiare senza biglietto, e Raffaele Ariano (mi meraviglio non abbia ancora avviato la procedura per cambiare il suo cognome…) è rimasto in silenzio. 
E’ plausibile, però, pensare che il ricercatore non si fosse mai trovato presente a qualcuno di questi spiacevoli episodi di violenza e che, quindi, non avendo toccato la realtà con mano, non abbia sentito il bisogno di denunciarli.
Ineccepibile che lui abbia trovato discutibile il comportamento della responsabile del treno ; lo sarebbe però ancora di più, se anche lui si fosse astenuto dal denigrare chi non è in sintonia con le sue idee e non avesse paragonato Salvini e Le Pen ad “Olindo e Rosa”, i due autori della strage di Erba, come ha fatto in un suo post su FB.
Come le sue conclusioni: “Questa è l’Italia che ha votato Salvini e i 5 Stelle”.
E che dire delle sassaiole dei Centri sociali ogni volta che c’era un comizio di partiti di cui questi “bravi ragazzi” non condividevano le idee? Perché non ha mai detto una parola? Perché non ha mai difeso oltre ai ROM , che, giustamente, non meritano di essere messi sempre tutti nello stesso fascio, (non littorio, non si preoccupi…) anche gli elettori di altri movimenti politici che rischiavano l’incolumità per seguire i loro leaders?
O c’è un odio che è accettabile ed uno che è inaccettabile?
Vede, io sono d’accordo che la forma con cui si è espressa la capotreno sia sbagliata, e che gli insulti che hanno investito Lei sui social sono da condannare, ma Le dico anche che, in questo video, Lei dice delle cose sbagliate sia nella forma che nella sostanza.
Per questo, in ultima analisi, NON posso stare con Lei, anche se, stupidamente, molte persone l’hanno resa quasi un martire sbagliando la forma. Ma non la sostanza. Ci pensi bene, e non si indigni solo ad intermittenza: mi pare una persona intelligente, che ha letto anche qualche libro, quindi può arrivare ad una giusta conclusione, senza quei pregiudizi che Lei sembra attribuire sempre e solo agli “altri”, ma che mi pare nutra anche Lei, sia pure in modo diverso.
La saluto.

Amadeus, agosto 2018 – © Mozzafiato

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