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Morire per un selfie

Leandro Celia, bambino di 13 anni della provincia di Catanzaro, è morto travolto da un treno nella serata di mercoledì, mentre sembra tentasse, con due amici, di scattare quello che in gergo “tecnico” è stato denominato Daredevil Selfie: un autoscatto particolarmente difficile da realizzare perché da ottenere in condizioni estreme.
In cima ad un grattacielo, come fece un paio di anni fa l’ideatore del genere, un russo di nome Alexander Remnev. Oppure sulle rotaie con un treno in arrivo, appunto. Dal 2014 sono morte 150 persone nel tentativo di immortalarsi in situazioni pericolose, così pericolose da non riuscire alla fine a premere il tasto di scatto.
E’ solo l’ultima moda sciocca, che vuole spingersi al limite, spesso superandolo irrimediabilmente. Ma non si può dare la colpa alla “moda”, qualcosa che non ha vita, che non pensa, che non agisce, che in realtà non esiste fisicamente e che non esisterebbe nemmeno idealmente se non fosse continuamente riprodotta da esseri umani. La responsabilità va ricercata invece nelle persone, troppo spesso assurdamente irrazionali, che mettono a rischio se stessi e anche gli altri per divertimento, per popolarità tra gli amici.
Quelle, dalla propria ingenuità (se così vogliamo chiamarla), non potrebbe salvarle nemmeno Daredevil. Il supereroe dei fumetti, però.

 

Francesco Manzi, marzo 2016 – Mozzafiato Copyright

Ufficio Stampa