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E la nave va.

Due anni e mezzo fa vivevo in Sud America.

La notizia della tragedia della Costa Concordia mi lasciò esterrefatto.

Personalmente  come italiano mi sono sentito inizialmente in imbarazzo. Poi conoscendo la dinamica della tragedia l’imbarazzo si  trasformò in profonda vergogna.Costa Concordia accident  on the rock of Giglio Island

All’epoca scrissi che noi italiani  ci eravamo autocelebrati un popolo di poeti santi e navigatori. E che l’ultimo titolo potevamo dimenticarlo.

Oggi  tutti media  acclamano la partenza della Concordia verso Genova. Politici e non esaltano l’impegno, la tecnologia e quindi il risultato di rimuovere la Concordia e di portarla a Genova per il suo smantellamento.

Ma forse gli stessi dimenticano che la mancanza di responsabilità e di preparazione, portò a quella tragedia.

Alcuni media oggi cercano delle scusanti per il Comandante Schettino o perlomeno di non addossargli tutte le responsabilità.

Comandante? Come si fa a definire Comandante uno che abbandona la nave prima dei passeggeri e che al preciso ordine di risalire sulla nave per coordinare i soccorsi di quelli rimasti a bordo, risponde che è buio e che fa freddo.

Solo ora capisco l’etica e la giustizia delle punizioni inflitte nell’antichità ai Generali greci, persiani e romani, che abbandonavano i loro eserciti nelle disfatte.

Concordia 2Ma Schettino non merita questo, sarebbe troppo onore.

Schettino merita di divertirsi, di darsi alla bella vita e soprattutto di rimanere a piede libero, ovviamente abbronzato.

Tanto i 32 morti e gli 800 milioni di euro spesi fino ad ora non sono una sua responsabilità.

 

Baldassarre Aufiero, luglio 2014 – Mozzafiato Copyright

Ufficio Stampa