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AAAH, MMM, III, (NNN o MMM)

Carlo tornò a casa, stanco ma felice di potersi sedere e chiamare la ragazza che aveva conosciuto domenica.Compose rapidamente il numero e solo dopo alcuni squilli, rispose la ragazza.

Ascoltando la voce della ragazza a Carlo gli apparve sul viso un bel sorriso. Parlarono di alcune cose che erano successe negli ultimi giorni e commentarono un brano musicale che era piaciuto molto ad entrambi.

Carlo sapeva che se sentiva qualcosa per una persona, doveva dirlo immediatamente. Era inutile aspettare e perfino dannoso.

Quindi, prendendo una breve pausa, sussurrò: “Mi sei mancata.”

La ragazza dopo un momento di silenzio: “Aaah, mmm …”

Carlo non voleva perdere l’occasione e di nuovo disse: “Mi sei mancata” .

E lei con un pò di imbarazzo: “III …” e altre due espressioni che sembravano come un “nnn” o “mmm”.

Parlarono di altre cose e infine, si salutarono.

Carlo un po deluso si lavò i denti e andò a letto. Non sapeva come interpretare queste espressioni.

Aaah, mmm, iii, (nnn o mmm). Pensava che a lei probabilmente non importava. O era solo una timidezza. Poco prima di addormentarsi si domandò se forse in quelle espressioni era nascosta la vera risposta.

Un messaggio in codice.

A (a) M (me) I (importa) N (niente) oppure A (a) M (me) I (importa) M (molto).

Quindi, N o M? Il significato cambia completamente.

Ancora un dubbio appena prima di addormentarsi, pensando se l’espressione finale era stata “nnn” o “mmm”.

Ma in realtà, già lo sapeva.

Ed una lacrima uscì.

Baldassarre Aufiero, maggio 2014 – Mozzafiato copyright

Copertina: dipinto di Aldo Sergio – “Pensieri in blu”  

 

Ufficio Stampa