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STUPIDITÀ ARTIFICIALE

Come per quella naturale, è molto più diffusa della relativa intelligenza, che va tanto di moda.
Traduttori simultanei e non, on e off line, che fanno errori da prima elementare, sguazzano nei false friends, prendono fischi per fiaschi ogni dieci parole, hanno accenti da studenti alle prime armi e quando non sbagliano producono versioni precise e perfette,piacevoli come possono esserlo dei bei manichini.
E dire che già il Traduttore Universale di Star Trek molti anni fa interpretava benissimo all’istante ed amabilmente tutte le lingue; comprese quelle sconosciute! Continuiamo a preferire interpreti in carne ed ossa, che peraltro danno anche un’esperta consulenza ed una piacevole compagnia.
Navigatori stradali che confondono gli incroci, invertono i sensi unici, sbagliano le distanze, non conoscono vie, piazze e paesi; per non parlar dei toni da dislessici. Come rivorremmo le vecchie e mute cartine cartacee esatte che, speranzosamente dispiegate dai forestieri, dicevano in fondo del desiderio di socialità di questi, prima ancora che del loro bisogno di informazioni topografiche.
Assistenti virtuali che non riconoscono voce e parole del proprio dominus e fanno rimpiangere le tanto bistrattate segretarie, che invece riconoscevano all’istante le cadenze e i toni del proprio assistito, anche a tre uffici di distanza.
Software che, in cerca di profitti di mero arbitraggio, compravendono istantaneamente ed in completa autonomia grandi volumi di strumenti finanziari sulla base di rumors, spesso fallaci, o di valori soglia predefiniti e fissi (e dunque ‘stupidi’) di parametri, in fondo solo presuntamente indicativi. Contribuendo così in modo determinante a gonfiare pericolose bolle speculative; e poi a farle esplodere, con gran danno per gli investitori fisici veri e quindi in fondo per tutto il mercato. Quanta nostalgia per i leggendari Agenti di Cambio,che in fondo facevano quasi le stesse cose, ma di persona e con flessibilità (cioè con intelligenza), più in piccolo, più lentamente; e dunque con minori danni collettivi.
E sono solo i casi più palesi e comuni. E sono solo fra i compiti più semplici da svolgere.
Dovremmo fidarci di robot chirurgici, medici virtuali, accompagnatori bionici, partners umanoidi e quant’altro? Mah, direi che sarebbe opportuno aspettare ancora parecchi decenni.
E noi viventi? Ciascuno avrà intorno a sé tanti casi vicini e lontani di scarsa intelligenza che è fin superfluo esemplificare…
In sintesi, è una serrata competizione fra stupidità artificiale ed umana, sia per diffusione sia per intensità; allo stato attuale direi però che è da preferire ancora quest’ultima. almeno la conosciamo bene; e abbiamo imparato in qualche modo ad aggirarla.
“La stupidità degli altri mi affascina, ma preferisco la mia” (Ennio Flaiano)

Il Conte, gennaio 2023 -© Mozzafiato

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