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Le non relazioni pericolose

GRAVITÀ SOCIALE

Gravità, motore primordiale, generatrice dello Spazio e del Tempo, dimensioni fondanti del Tutto.
Gravità, collante dell’Infinito e dell’Infinitesimo; e di tutto il Finito che vi è nel mezzo.
Gravità, forza fisica e metafisica, sociale ed economica.

Le persone si attraggono o si respingono come i pianeti e le stelle, come gli atomi e le particelle. Non sono, non devono, non possono essere neutrali ed indifferenti.

Senza la gravità c’è il caos, con i corpi che fluttuano senza meta nel vuoto, in balia di ogni vento. Senza la gravità sociale, che, a differenza di quella della fisica, è discrezionale nell’intensità e nella direzione, non c’è libertà, ma isolamento e solitudine.

La gravità sociale, a differenza di quella della fisica, per fortuna o purtroppo è spesso incostante, variabile, ballerina; a volte rifugge gli affetti stabili e ne vuole di nuovi, a volte predilige estranei a congiunti, a volte si accontenta di una blanda vicinanza per mera affinità di specie. Pia illusione, fortunatamente, ridurla all’ambito parentale, più o meno allargato che sia.

Chi rifiuta la gravità sociale viene (non vorrei dover dire veniva) riconosciuto affetto da una qualche patologia, o giustamente tacciato di una qualche devianza, dalla misantropia in poi.

Ceteris paribus nessuno sano di mente si siederà in un ristorante vuoto quando di fianco ve ne è uno mediamente pieno, come sanno bene i gestori accorti, che in quella malaugurata evenienza, non esitano a far accomodare dei figuranti prezzolati.

La gravità economica fa sì che businesses, profitti e redditi spesso si alimentino per vicinanza di uno con l’altro; l’economia in fondo non è altro che socialità, aggregata, analizzata in ottica scientifica e monetaria.

Per la metafisica…beh, ognuno può trovare conferme gravitazionali interrogando le proprie convinzioni in proposito.

Ingenuo, maligno o retrointeressato, a seconda dei casi, chi predica un’antigravità sociale; operazione contro natura e peraltro impossibile, a meno di non (voler) scardinare tutto l’ordine costituito in favore di un reset sociale dalle conseguenze imprevedibili, oscillanti fra l’apatia generale e il conflitto di tutti contro tutti.

Operazione diabolica…come voler, sostituendosi a Dio, separare a forza i pianeti e le stelle, gli atomi e le particelle.

Il Conte, agosto 2020 – © Mozzafiato

Ufficio Stampa