Ho sempre avuto un problema con “Happy Xmas (The War is over)” la canzone di John Lennon stranota che ad ogni appropinquarsi della grande Festa viene somministrata a dosi regolari da tutte le radio, filodiffusioni nei Mall di tutto il pianeta. E guai se anche le nostre radio italiche se la fanno mancare.Cioè, la canzone ha un altissimo significato ed è oggettivamente bella.Ma io quando sento il coro dei bimbi, non so, mi piglia un MAGONE straziante grosso così.
Mi evoca pensieri di guerra appunto, di profughi, di fame, di carestia, di tutto ciò che non va nel mondo. Ed è tanto.
Io AMO il Natale. O almeno, ne sono convinta. Per me non è quasi mai stato sinonimo di regali. Mi piace proprio l’atmosfera. Di regali a Natale… pochini. Pacchi piccoli, è il pensiero che conta. Vammelo a spiegare però quando avevo 5 anni e mi arrivava un maglione.
Cosa c’è??? Io voglio Rose e BonBon, un lego grosso come una casa.
E’ il mestiere sacrosanto del bambino, no?
Oggi che i bambini non sono ahimé tenuti in gran conto, nonostante si proclami il contrario, di doni ne arrivano grandi e grossi – nelle case ove si può.
Ovvio.
Ma si è perso qualcosa di più profondo. Si è proprio lacerato.
Io adoro Topozilla. Non è mio. Ma lo amo dal più profondo del cuore. Non gli canterei mai Happy Xmas. Ma Astro del Ciel, Stille Nacht, la ninna-nanna di Brahms subito. Anche la Mariah Carey.
Buon Natale Topozilla. Buon Natale a tutti.