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Warhol-Vetrine

 

Fino al 20 luglio 2014, il PAN – Palazzo delle Arti di Napoli ospiterà la mostra “Andy Warhol. Vetrine”, curata dal critico d’arte Achille Bonito Oliva.Vetrine

Qualcuno ha detto che “vedere una mostra di Warhol a Napoli, non è come vederla altrove” e ciò principalmente per via del singolare rapporto che ha unito questa città con il più grande esponente della Pop Art.

L’artista statunitense, grazie soprattutto all’amicizia con il gallerista Lucio Amelio, iniziò a frequentare Napoli a partire dagli anni ’70 ed iniziò, proprio nella città partenopea, un percorso artistico influenzato da tragedie ed icone di diverso tipo, immortalate nella maniera vivace e così vicina alla realtà di tutti i giorni, che lo ha reso famoso nel mondo.

Fate presto 3Tra le opere esposte, la gigantografia “Fate presto”, che riproduce in tre sfumature diverse di bianco e nero la prima pagina del quotidiano “Il Mattino” del 23 Novembre 1980, tre giorni dopo il terribile terremoto in Irpinia. Il dramma spinse il giornalista Roberto Ciuni a chiedere  all’Italia di correre “per salvare chi è ancora vivo, per aiutare chi non ha più nulla” e Warhol fu fra gli artisti che immortalarono quei terribili giorni.

Ma la prerogativa più famosa di Warhol è sicuramente l’utilizzo di colori accesi e vivaci, presenti ad esempio nelle diverse riproduzioni di “Vesuvius”, la più importante delle quali è solitamente esposta nell’area di arte contemporanea del Museo nazionale di Capodimonte. Il quadro è un tributo ad uno dei simboli italiani più riconosciuti nel mondo: il grande vulcano che si erge maestoso sul golfo di Napoli, spaventando e meravigliando allo stesso tempo.warhol_soup

Oltre ad alcune delle sue opere più famose, come le iconografie di Marilyn Monroe, le celeberrime rappresentazioni delle Campbell’s soup e le cover dei dischi in vinile da lui disegnate (prima fra tutte, la banana dei Velvet Underground), sono esposti gli scatti delle vedute partenopee delle sue “Napoliroid” ed i ritratti dei personaggi campani più in vista nella seconda metà del novecento, che l’artista di New York ebbe modo di incontrare in città.

Roberto Vela, Napoli maggio 2014 – Mozzafiato Copyright

 

Ufficio Stampa