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Osservazioni balneari (fatte con desiderio)

Mare, spiaggia e sole.

Mare agitato, spiaggia poco affollata, sole caldo.

Dopo il bagno torno verso la mia stuoia e, avvicinandomi, vedo una bella donna distesa su una sdraio accanto al mio posto.

Costume da bagno intero, capelli lunghi castano chiaro, raccolti da un fermacapelli sobrio. Sta leggendo un libro. Sdraiandomi, mi accorgo ancora meglio di una bellezza elegante, ma contemporaneamente esplosiva nella sua semplicità.

C’è il Rinascimento nei suoi lineamenti raffinati, vi sono le filosofie dell’antica Grecia nel suo naso importante che le dona carattere, c’è  la nobilta’ dell’aristocrazia francese di Maria Antonietta, nella sua postura garbata. Che donna splendida! Saranno state le onde a darmi questa vertigine di osservazione?

Desidero conoscerla, la guardo di nuovo con discrezione e penso che il suo fascino e la sua bellezza trascendano il tempo. Le avrebbero fatto la corte gli uomini degli anni venti, quelli della ricostruzione, quelli del boom economico, ma anche gli hippies e gli yuppies.

Non voglio affrettare i tempi, lei è proprio accanto a me. Chiudo gli occhi e attivo l’udito. Forse qualcuno chiamerà, si avvicinerà, capirò più di lei, prima di muovermi.

Infatti, appena giro il viso, vedo che lei spalma della crema sulla schiena di un uomo. Perse le speranze e le illusioni… No, la splendida donna distribuisce la crema solare con troppa attenzione, si nota dell’affetto, diverso dal modo di spalmare distratto e impreciso di una moglie o di una compagna. In effetti, lui si gira  e dice :”Va bene mamma, adesso basta”.

Si riattiva il desiderio e la speranza.

Ma nello stesso istante si avvicina alla sua sdraio una fanciulla, che, con tono di rimprovero, salta su dicendo: “Mamma, ti sei dimenticata di portare il mio asciugamano”. Lei prontamente ribatte:”Ana, ti puoi stendere qui su quello di tuo fratello.

Passano altri pochi minuti ed una ragazza accompagnando per la mano un bimbo si rivolge a lei :” Julian non vuole fare il bagno , mamma. E’ veramente un fratellino disubbidiente”.

Quattro, come i Cavalieri dell’Apocalisse. Troppi.

Non riuscirei a conquistare neanche la medaglia di cartone.

Baldassarre Aufiero, luglio 2018 – © Mozzafiato

 

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