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“NOI QUA STAMO DOVE DOVEMO STA’”

Dopo il successo di “Strappare lungo i bordi”, Zerocalcare (Michele Rech) torna su Netflix con “Questo mondo non mi renderà cattivo”, una nuova serie animata, prodotta da Movimenti Production, in collaborazione con BAO Publishing.

Ancora una volta, stupisce come il fumettista romano riesca ad essere così radicale nel coniugare le sue opere alla prima persona singolare, e allo stesso tempo farsi interprete di un malessere generazionale, catalizzando su di sé identificazioni collettive.

Insomma, quando i contorni di Rebibbia li disegna Zerocalcare, Rebibbia diventa tutta Roma e forse anche di più.

I protagonisti li avevamo già incontrati nella sua serie di esordio e, i più navigati nell’universo dell’autore, anche nei suoi fumetti: Zero, L’Armadillo, Sarah e Secco; Cesare, invece, personaggio cardine nella storia, è solo una delle novità di questa nuova serie.

Anche se probabilmente erano in molti ad aspettarselo, siamo infatti ben lontani da un semplice sequel di “Strappare lungo i bordi”.

“Questo mondo non mi renderà cattivo”, pur continuando a scavare all’interno dell’orizzonte più intimo dei suoi personaggi, lo fa tenendo ben a mente che questi si muovono tutti all’interno di determinati contesti, caratterizzati da precise criticità a cui ognuno di loro risponde in modo diverso.

Il punto di partenza per questa nuova serie animata è sicuramente l’impegno politico e sociale, vengono infatti sviluppate, nel corso dei vari episodi, riflessioni sull’inclusione e il reinserimento sociale, il mondo Lgbt, il degrado nelle periferie, il ricambio generazionale… tematiche ormai centrali nel dibattito pubblico e sicuramente care all’autore:

“Uno poi deve capire perché fa questo mestiere: io penso di avere una formazione politica e se ho una grande platea sento la responsabilità di raccontare delle cose di senso, che quantomeno non facciano peggiorare il mondo, poi se riescono a mettere qualche dubbio tanto meglio” dichiara il fumettista in un’intervista “Wired”.

Ma, al di là dell’indiscutibile importanza dei temi trattati, Zerocalcare è riuscito anche questa volta a metterci davanti ai nostri demoni, ai nostri grovigli interiori che prendono forma attraverso quei disegni animati in cui riusciamo incredibilmente a identificarci e che ci consentono di dare un volto e quindi di confrontarci con tutte le nostre logoranti insicurezze.

Zero grazie per tutti i brividi e i crolli emotivi che riesci a regalarci.

Lavinia Colanzi, giugno 2023 –  @Mozzafiato

 

 

Ufficio Stampa