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La favola brutta

Ci immaginiamo un Principe bello, biondo e giovane che diviene Re. con al suo fianco una ragazza simile ad un incrocio tra Cenerentola e la Barbie.

Un grande Amore e perché no?

Grandi sorrisi di felicità.

Nel 2023 l’unica incoronazione in pompa magna, ma non troppo, appare triste.

Il Principe è un signore bruttino che litiga pure con le penne e licenzia il personale che ha servito per decenni la sua mamma.

Non è nemmeno giovane, ma fosse Sean Connery ci sarebbe piaciuto. La sua famiglia vanta una nuora ricca e robotica che, come la monaca di Monza, è cresciuta col poster del futuro marito in camera: plagio o sapiente pianificazione? L’altra nuora è un’attrice capricciosa che voleva fare la principessa con tutti gli onori e zero oneri, con un consorte che accetta la lauta paghetta di papà, ma scrive libri degni di Novella Duemila.

Insomma, questo ragazzo andrà a vedere il padre o a battere cassa?

Se non lo pagano andrà pure da Barbara d’Uurso? Che detto tra noi è la nostra Ophra nazionale.

Su tutto aleggia lo spettro della cara Diana, sposa bella e innocente, mal consigliata e sedotta da un mondo che l’ha divorata.

Forse sarebbe bastato un pò di buona volontà e Diana oggi indosserebbe quella corona.

Non è andata così. L’altra, eterna amante, poi consorte ai calci di rigore, avanza senza tentennamenti.

L’altra che poi – tutto questo amore – ma perché non lo sposava prima ed evitava a Diana di essere cornuta in mondovisione?

All’incoronazione i parenti di lui e di lei, ex marito compreso.

In sostanza più che fiaba regale, sembra la storia di noi comuni mortali, alle prese con famiglie allargate, figli e figliastri, seduttrici astute e vittime al macello.

Vabbé, meglio un bel vecchio film Disney politicamente scorretto.

Arianna Versaci, maggio 2023 – © Mozzafiato

Ufficio Stampa