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Dicotomia

Se fossi arrivato direttamente in Qatar dall’Europa, avrei considerato questo circo equestre decisamente piacevole, ma anche sconcertante per lo sfarzo eccessivo che diventa inesorabilmente pacchiano.
Ma arrivando da un intenso viaggio in India non posso evitare di esprimere anche un sentimento di disagio per lo squilibrio di un mondo che permette a pochi privilegiati, come lo sono anche io in questo momento, di usufruire di un lusso estremo e talvolta pure inutile, frutto di uno spreco di risorse al di là di ogni immaginazione .

Contemporaneamente un’ infinita popolazione di miserabili, in passato definiti “intoccabili” nel sistema sociale induista, di sopravvivere con niente, letteralmente accampati con i propri bambini in una sabbiosa e torrida aiuola in mezzo a trafficatissime strade delle metropoli indiane, insieme a branchi di cani randagi … dove neppure ai topi piace stare.
Sono indubbiamente attirato dalla bella vita e sono stato diverse volte a Montecarlo, quando potevo utilizzare i cosiddetti “punti”delle catene alberghiere che frequentavo per lavoro, dove il lusso e la strabordante ricchezza vengono ostentati in ogni angolo della cittadina monegasca, ovviamente con tutt’altro stile.
Sono stato anche a Beverly Hills in California, per fare un altro esempio calzante, ma questa sensazione irritante per un immenso ed allucinante spreco non l’avevo mai percepita.
Qui a Doha tutto è eccessivamente esagerato ed enorme, le ordinatissime strade sembrano grandi il triplo di quello che serva in realtà, le enormi torri residenziali appaiono costruite più per la imponente scenografia che per essere realmente abitate, l’illuminazione è pazzesca ed ovunque, anche dove non ci sarebbe niente da illuminare.
Qualsiasi aiuola negli interminabili viali alberati ha un prato all’inglese talmente curato e pulito che ci potresti giocare a golf.
Ho visto un esercito di addetti alle pulizie, ovviamente immigrati, pulire in continuazione dove c’è ben poco da pulire, lucidare ripetutamente le basi in marmo intorno alle migliaia di palme, dove di polvere o sabbia ce n’è ben poca.
E migliaia di camerieri e steward di ogni genere, in netta abbondanza rispetto alla numerosità di quanti dovrebbero servire.
Si potrebbe anche pensare che questo enorme spreco in realtà non danneggi nessuno poiché non toglie risorse ad altri, anzi che invece dia un importante lavoro a centinaia di migliaia di immigrati dai paesi poveri. Forse ci sta anche questo punto di vista, ma non cambia la mia personale sensazione di una vergognosa esagerazione.

Stefano Lorenzo Colombo, aprile 2023 – © Mozzafiato

 

Ufficio Stampa