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Tempo perduto, tempo vissuto

LA FLÂNE ET LES BOULEVARDS

La vita pulsa frenetica nelle vie, nei vicoli, e anche sui viali delle città moderne. Quando poi incontra un Boulevard (l’equivalente del Corso, strada urbana che unisce due piazze di un certo prestigio) improvvisamente rallenta, il passo si fa da deciso a morbido, il tempo da scarso diviene abbondante, lo sguardo passa dalla strada alle persone, le persone da assenti diventano presenti.

Lì si possono trovare degli individui intriganti, che di questa allure sono maestri, sempre solitari ma sempre ben disposi ad incontrare altre persone, di ogni tipo, purché meritorie per personalità e intelletto, animo e pure estetica, che è parimenti importante.

C’è chi lo fa per mestiere, o per passione; o per entrambi, ché non v’è mestiere senza passione. Il flâneur è un bien viveur, figura di grande charme, come la parola stessa del resto, ingenerosamente spesso tradotta con ‘perditempo’. Il flâneur des boulevards è in realtà osservatore, filosofo,  sociologo, artista, spesso scrittore e poeta, a volte fotografo o disegnatore, se capita giornalista, sempre sognatore; e, perché no, spesso dragueur. Già,chercher la femme, indipendentemente dal successo che ne ottiene, è una delle attività preferite dal boulevardier, fascinoso nome che può vantare di avere comune con una prestigiosa rivista à la page e con un raffinato cocktail gourmand. La fama di tombeur de femmes è però quasi sempre immeritata: il flâneur ha quasi sempre il corpo piccolo e la mente grande, ma le ragazze, soprattutto oggi, vogliono quasi sempre il contrario.

Monsieur boulevardier vive, come l’Esprit boulevardier, di cafés e di bistrots, di vernissages e di apéros.Può sembrare una vita frivola, e forse un po’ lo è; cosa che comunque è migliore di una vita seriosa. In realtà è semplicemente una vita bella; e anche seria, poiché spesso è accompagnata da una sentita ed approfondita cultura. Senza cultura non si è dei flâneurs, ma dei barlafus.

 Come si intuisce, si parla di un mondo d’antan,di quando i social networks erano le strade e le piazze, che origina addirittura nella Belle Époque, chiamata così forse non a caso, viste quelle successive, che ha avuto anche una propaggine, a tratti, prima dell’ultima fin du siècle.

E oggi? È ora di tornare alla joie de vivre!Flânez et Boulevardez, mes chers boulevardIers!

Il Conte, dicembre 2021 – © Mozzafiato 

Ufficio Stampa