Uno è nessuno; dieci son cento; mille son tutto.
Siamo sempre più individualisti? Può essere; ma poi per contrappasso contano (cioè sono considerati, rispettati, temuti, valorizzati, assecondati) solo i grandi numeri. Non tanto (o almeno non solo) per evidenti motivi economici.
Il singolo viene ormai apprezzato non più se difforme ed originale rispetto alla massa, ma se ad essa conforme ed in essa stemperato. Con buona pace della personalità individuale.
E tutto in proporzione: le masse sono preferite ai grandi gruppi, questi ai piccoli gruppi e questi ultimi alle unità. La persona singola, anziché ricevere il massimo dell’ammirazione in quanto individualità unica ed irripetibile (soprattutto se originale), viene ormai quasi sempre trascurata. E ci si riferisce qui a persone che si trovano sole in quel particolare momento/contesto, non sono cioè necessariamente dei convinti solitari per scelta; i quali comunque dovrebbero godere di pari o maggior stima rispetto ai gruppisti, non foss’altro che per il maggior amore per l’indipendenza e la libertà che hanno, nonché per l’intraprendenza che manifestano.
Ecco alcuni piccoli banali esempi fra i più semplici e i meno scontati (facilmente estensibili a contesti ben più importanti); sia di mancato rispetto, sia di mancato apprezzamento delle individualità/singolarità:
-Mettetevi da soli in mezzo ad un bel prato in un parco, sarete presto circondati da inquieti ragazzotti che giocano a pallone (o a qualche altro sport di gruppo,appunto) incuranti della vostra tranquillità ed incolumità, o da cani più o meno sciolti e dai relativi pascolatori, incuranti del fastidio e disturbo arrecato; né gli uni né gli altri neppure si scuseranno in caso di collisione. Se siete una numerosa comitiva, sia gli uni sia gli altri vi staranno distanti (o andranno altrove) e in caso di incidente si affretteranno a scusarsi
-Provate ad attraversare la strada da soli, anche dove ne avreste esclusivo diritto: dovete sperare in un’anima pia che si fermi; se siete un gruppo, si fermerà subito il traffico, anche se attraversate dove non dovreste
-Se siete gli unici clienti solitari di un bar o ristorante,soprattutto se in chiusura, avrete subito addosso i pulitori che vi intossicheranno con spruzzini detergenti di ogni tipo; se occupate tre tavoli, nessuno vi si avvicinerà
-Se avete una personalità decisa ed originale (e magari anche del merito) forse vi riconosceranno un po’ di fascino (il cui valore ahimè è ormai nullo, se non negativo-vedasi In Morte del Fascino), ma le ragazze (e pure molti datori di lavoro) anziché desiderarvi e premiarvi in quanto migliori (come accadeva in passato), non vi sceglieranno, preferendovi anonimi e mediocri soggetti omologhi alla massa.
Cosa c’è di male nel preferire i tanti ai pochi, ci si potrebbe chiedere; in primis si svalutano le competenze e le caratteristiche dei singoli, poi la massofilia in politica-complice la ricerca esasperata del consenso/voto-porta dritto all’oclocrazia, che già ai tempi di Platone fu riconosciuta come deleteria involuzione della democrazia.
Il Conte, settembre 2021 – © Mozzafiato
Disegno di copertina: Magritte – Golconda
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