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Il Pass è tratto

Green pass o non green pass?

Vaccinarsi o non vaccinarsi?

Questo è il problema…

Ecco che, stante la mala e confusionaria informazione proveniente dai mass media (dove si ascoltano e leggono indistintamente le opinioni di virologi, soubrette, omeopati e pure Bepi Gondola, Nando Er Trucido o Tano Cozza),  una questione scientifica è diventata un dubbio amletico.

Marina Faresini con le sue allieve

Come tutto ciò che non ha appigli pratici, la questione del Green Pass, rischia di essere mero scontro pseudo intellettuale. Invece no. La risposta è nella vita vera.

Personalmente ho avuto la fortuna di conoscere Marina Faresini, maestra di danza che, con onestà e dedizione, si può permettere di dire ciò che pensa con convinzione.

Lei, dopo un blocco forzato e doloroso, ha aperto nuovamente la sua scuola alla vita sulle punte.

Mi dice convinta che la danza è linfa ed è salute psicofisica, per cui via a comprare sanificatori di ultima generazione, salviette igienizzanti, gel, restauro bagni e sale (con materiali igienizzabili di nuova concezione).

Lei è scrupolosa, quando le chiedono del Green Pass dice: è un obbligo di legge e io non discrimino nessuno, ma ho la responsabilità della salute di bimbi e adulti. Su badi bene, non quella legale, ma soprattutto quella morale.

Col Green Pass puoi danzare e tornare a vivere senza paura di fare del male a te stesso e a chi danza accanto a te.

Marina mi sorride: se ci vacciniamo tutti, poi ci potremo anche abbracciare. La guardo e non capisco perché non facciano parlare persone come lei.

Grazie Marina per avermi spiegato ciò che in tanti rendono ostico.

Arianna Versaci, settembre 2021 – © Mozzafiato

Ufficio Stampa