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Caffè Florian: trecento e non li dimostra.

Ci sono luoghi che smettono di avere una dimensione temporale, semplicemente esistono.

Sono icone immutabili, ospiti perfetti di gente comune, rivoluzionari, artisti e re.

Uno di questi luoghi è il Caffè Florian di Piazza San Marco.

Ha ben trecento anni ed è sempre  e comunque il cuore pulsante della città lagunare. Stoffe setose, velluti vermigli e splendide decorazioni accolgono il visitatore.

C’è anche la musica. E’ un bar? No, è un salotto, il salotto buono dove viaggi nel tempo e ascolti tutte le lingue del mondo. L’ottimo stato manutentivo, la lotta continua contro l’acqua alta ed il trascorrere degli anni, sono il frutto della passione dei proprietari.

Il personale, sapientemente selezionato, è sempre pronto a seguirti con un sorriso, anzi a prevenire i tuoi desideri. Io ne ho un ricordo meraviglioso.

Ci sono andata due volte: una durante il carnevale dedicato al tango. Mi sono accomodata accanto a delle dame del settecento e tra una parola in francese e due in inglese (pronunciate con il mio accento da boss di Brooklino) ho perfino socializzato col Feroce Saladino e consorte.

Fu una serata indimenticabile. L’altra occasione, più intima e più tenera, è stato l’anniversario di nozze dei miei suoceri. Mia figlia all’epoca aveva sei anni e, vestita nel suo abito rosa di tulle, si è addormentata. I camerieri le hanno preparato un “lettino” tra i divanetti. Hanno subito portato dei cuscini in più e l’hanno fatta distendere su una bellissima tovaglia. Ebbene, mia figlia che dorme che Florian è uno dei ricordi più belli della mia vita.

Purtroppo, causa COVID, anche il Florian  attraversa un brutto momento e non sembra che a livello nazionale, si percepisca l’entità del danno che avremmo se non dovesse riaprire.

E’ il caffè più antico d’Italia, ha visto Silvio Pellico , Casanova, Lord Byron e tanti altri personaggi storici sedersi ai suoi tavoli e, soprattutto, è un esempio di ottima gestione manageriale ed attenzione al cliente. Mi auguro che possa riaprire, anche perché  lì ho gustato i migliori tramezzini della mia vita.

Arianna Versaci, dicembre 2020 – © Mozzafiato

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