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Ballando con le stelle (sulle mostrine)

Ha fatto parlare molto in questi giorni, con articolo anche sul Corrierone di ieri, il balletto dei nostri prodi marinai a Taranto che hanno scambiato la caserma per una discoteca con Dj. la gentile Tenente di Vascello in gonnella!

Ciò che stupisce sono però i commenti che accompagnano la notizia circolata sui vari social, commenti nella maggior parte allineati all’insegna del tutto è relativo, tutto è concesso, ecc. ecc. un momento di svago…..
Il concetto di obbedienza, disciplina e rispetto dell’uniforme che un militare indossa è un concetto fondamentale senza se e senza ma, che non lascia spazio a pippe mentali e discorsi a vanvera. Rispetto verso le Istituzioni che si rappresentano e verso una uniforme che si indossa vuole dire rispettare la Storia di quelle Istituzioni, vuole dire rispettare chi l’ha indossata prima di te quell’uniforme, magari in situazioni estreme e dando la propria Vita. I simboli hanno un significato ed un valore profondo, la forma è sostanza!

Il resto sono penose chiacchiere emblematiche di un mondo becero e dominato da un relativismo nichilista! Capisco che siano concetti difficili da comprendere quando a rappresentare le Istituzioni di questa Repubblichetta malandata vi sono ominicchi con uno spessore culturale che fa pietà, quaquaraquà che hanno un livello di cultura generale e conoscenza della Storia ignominioso, persone incompetenti che rivestono rilevanti ruoli istituzionali facendo i Dj in discoteca al suono dell’inno nazionale ballato da oche sculettanti con le tette siliconate, seguendo magari il suggerimento di qualche “mago” della comunicazione: “così sei più vicino alla ggente, acchiappi più voti dai ragazzi”.Certo suggerimento perfetto in un paese dove ormai la politica si sostanzia nella capacità di prendere voti e guadagnare consenso, poi governare è secondario!

Naturalmente anche i vertici delle istituzioni militari di questa Repubblichetta da strapazzo sono ormai nominati ed asserviti alla politica, ridotti a grigi funzionari e squallidi burocrati, colletti bianchi sindacalizzati con sani criteri di selezione ormai abbandonati perché ritenuti obsoleti ed avanzamenti di carriera non certo basati sul merito specifico!

Il balletto dei nostri prodi marinaretti è emblematico di tutto ciò! È buona cosa saper sempre guardare dietro i fatti! Ed i fatti parlano sempre chiaro per chi bene intende!

Per concludere un suggerimento ai marinai in questione: se avete voglia di fare i cazzari o i ballerini, prima vi togliete l’uniforme, la riponete nel vostro bell’armadietto e poi puo’ iniziare la ricreazione e potete andare ad esibirvi, o sfogarvi dove più vi aggrada.

Fare i balletti schierati in parata ed in uniforme è semplicemente ridicolo, penoso ed alquanto idiota, oltre che tristemente inadeguato per quanto sopra espresso!!

Alberto Uva, agosto 2020 – © Mozzafiato

Ufficio Stampa