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Il moto, la quiete ed altri dilemmi

ALTRI PARADOSSI DEL TEMPO

 

Definizione: Tempo=Spazio/Velocità.

Cosa significa? Forse che se la velocità fosse infinita, il tempo sarebbe nullo? O che se fosse nulla sarebbe il tempo ad essere infinito?

Fra l’altro, velocità infinita è un palese assurdo; come pure velocità nulla, la quiete assoluta è la morte, cioè-appunto-il tempo infinito, l’eternità; e forse neppure quella, poiché anche nella materia morta, ferma, inerte, gli elettroni continuano a girare vorticosamente, altro che quiete!

O invece significa che se si sta fermi (velocità=0) si vive in eterno? Dunque l’elisir di lunga vita è l’ozio? Forse sì, fino all’estremo: la velocità nulla si ha con il superfreddo (zero assoluto), che per definizione blocca tutto,elettroni compresi,e dunque lascia tutto inalterato. Dunque la vita eterna passa attraverso la morte temporanea, via congelamento? E poi come si fa con lo scongelamento? Se la fantascienza non è altro che realtà più o meno futura, molti films sono (stati) profetici. Forse siamo diabolici. Forse invece siamo divini e ci rifiutiamo di saperlo o di accettarlo.

Più semplicemente, quella formula limitata vale solo per il piccolo/grande mondo limitato degli uomini e non per quello dell’infinitamente grande o dell’infinitamente piccolo, di quello che è quasi Tutto o quasi Nulla.

Forse però funziona al contrario: più si è veloci, più cose si fanno nello stesso tempo, più avanza tempo per fare altre cose, compreso oziare. Dunque il tempo aumenta con la velocità e non viceversa.

Non si dice che chi è veloce ‘guadagna tempo’, ‘risparmia tempo’? Dunque l’eternità è il perpetuo moto piuttosto che la perpetua quiete? Mah…non si esce dal paradosso.

Altro dilemma: e se il tempo non fosse quanto si impiega a fare le cose o tanto meno ad andare da un luogo all’altro, ma più semplicemente (semplicemente?) fosse la durata della vita, cioè l’invecchiamento? E anche qui, a parità di anni, ha vissuto di più chi ha fatto più cose (però ha avuto meno tempo per sé) o chi ne ha fatte meno (ma ha avuto più tempo per sé)? Ergo, facendo più cose (cioè essendo più veloci) si invecchia prima o dopo? E viceversa, facendone di meno (cioè essendo più lenti)?

Ancora: se vado da Milano a Parigi e ritorno in metà tempo di un altro, quando lui arriva io sarò già tornato. La logica e la fisica tradizionale dicono che siano vecchi uguali; ma forse non è così: io ho speso il doppio di energie di lui (perché ho fatto il doppio del suo percorso) o forse la metà (perché ho viaggiato più comodo, magari in aereo anziché in treno)? Le mie cellule sono più o meno consumate delle sue? Dureranno in vita di più o di meno delle sue?

Per non dire poi delle sliding doors temporali; ma quando ci si mette di mezzo il Caso: bisogna arrendersi.

Conclusione(?): forse il tempo, altro che moto o quiete, è veramente soltanto denaro..dunque ho perso denaro, in quanto ho perso tempo, invecchiando, a pensare e scrivere queste cose (avrei potuto vendere il mio tempo); o forse ho guadagnato tempo (ho fatto qualcosa di piacevole e utile) e dunque sono ringiovanito. Per il denaro, qualcuno dovrebbe pagare per leggere o sentire queste righe e al momento la cosa mi pare altamente improbabile.

La querelle è aperta. All’infinito; senza tempo.

Il Conte, giugno 2020 – © Mozzafiato

Ufficio Stampa