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(Dis)inquinamento acustico

SILENZIO DI FONDO

Siamo immersi nel rumore. Non lo sentiamo neppure più: il nostro cervello per difenderci ne elimina almeno una parte; cioè ci fa diventare un po’ sordi. Un nostro avo, magari neppure troppo remoto, trapiantato in una delle nostre città odierne, rimarrebbe assordato all’istante, privo di difese come sarebbe. E viceversa noi, trasportati in un villaggio arcaico non sentiremmo i rumori vitali. Lui impazzirebbe, noi non ci accorgeremmo del lupo che arriva. Entrambi non resisteremmo a lungo. Per fortuna l’evoluzione fa il suo corso; e ci salva.

Si è già detto che l’uomo moderno non sa riconoscere i silenzi (chi ancora pensasse che il silenzio è uno solo, vada in un deserto e poi in cima ad una montagna, in mezzo a un bosco e poi in mezzo al mare). Tanto meno li sa apprezzare; e quindi non li vuole ricercare. Anzi, li rifugge, ne resta intimorito anziché rimanerne estasiato.

Ma qui si vuol dire e dimostrare di più, di peggio. Molti addirittura adorano il rumore, fin nelle sue declinazioni di frastuono e baccano.
Il motivo? Semplice, costoro hanno una vita perennemente permeata dal rumore. Spesso vivono in famiglie numerose e magari in spazi piccoli; famiglie peraltro arricchite da molti bambini o adolescenti chiassosi e litigiosi (quasi sempre poiché lo sono pure i loro educatori); stanno in case economiche dove si sentono i rumori dei vicini; guardano in TV programmi urlati (anche se poi tutti dichiarano di seguire solo Piero Angela) e spesso pure ad alto volume; la radio è per costoro un oggetto misconosciuto, ma in compenso ascoltano musica a tutto volume direttamente nelle orecchie; però poi si esce..per andare a sgolarsi (o sentire gli altri farlo) allo stadio o per assordarsi nelle discoteche di oggi..quando va bene per gridare con gruppi di compari di alta voce (un urlatore non esce-ma neppure sta in casa-mai solo..a sbraitar da soli che gusto c’è? Si rischia pure di passar per matti!).
Con un tale background, come si può non godere del rumore, come minimo non vi si può rinunciare: come fosse una droga lo si cerca e lo si riproduce; costoro non sperimentano quasi mai la piacevolezza, la gioia, la libidine che può dare il silenzio, che invece provoca loro quantomeno la depressione. Fortunatamente non sono la maggioranza; salvo che nelle grandi città.
Con un sottofondo sonoro così forte e pervadente i sindaci,almeno delle metropoli,dovrebbero programmare una bonifica (acustica) pari almeno a quella dalle zanzare, dai topi o dalle polveri sottili! Opera biblica..e pensare che basterebbe un po’ di-sussurrata-cultura.
In mancanza, qualche volenteroso fa da sé con quelle costose cuffie che annullano il rumore emettendo onde di segno contrario a questo. Col risultato di essere sordi ai rumori vitali moderni; oltre che di sembrare alienati…e pensare che il silenzio naturale sarebbe privo di controindicazioni; oltre che gratuito.
 
Il silenzio è prezioso. Tranne che fra le persone; a meno che non stiano per (o non abbiano appena finito di) amarsi.

Il Conte, luglio 2019 – © Mozzafiato

Ufficio Stampa