“Ti mangerei di baci”

“Sei una persona squisita”, “la passione divora”, “mangiare di baci”, in questi modi di dire si celano significati evidenti, che uniscono indissolubilmente due peculiari attività umane apparentemente lontane: il cibo e il sesso.

In realtà esse stimolano con la stessa potenza tutti i sensi del corpo.

Freud è stato il primo ad associare in modo diretto questi due ambiti, poiché fame e desiderio sessuale sono pulsioni istintive e influenzano i comportamenti degli uomini in maniera più o meno consapevole. L’istinto di sopravvivenza ci spinge a mangiare e a perpetrare la specie con la sessualità; per questa ragione il padre della psicoanalisi le definiva “pulsioni di Autoconservazione” ed ecco perché il legame fra sesso e cibo è molto forte e presente nella cultura di ogni popolo e in ogni epoca storica.

Per argomentare meglio possiamo anche scomodare le Religioni: nella Bibbia il peccato originale commesso da Adamo ed Eva è simboleggiato dal consumo di un frutto tentatore, che ha fatto scoprire agli Uomini la carnalità; le gioie del paradiso islamico promettono agli uomini che berranno latte e miele, mangeranno cacciagione e giaceranno con fanciulle di eterna bellezza.

Molti sono i punti in comune tra i due argomenti: sono piaceri intensi ed appaganti, sono simbolici, sono indispensabili per la sopravvivenza e per la perpetrazione della Specie (in molte Società il digiuno e l’autoerotismo sono considerati comportamenti negativi). Sempre da un punto di vista psicoanalitico, nel linguaggio sessuale non verbale il cibo ha un ruolo importante, i giochi erotici sono un’espressione fondamentale di una sessualità sana e quindi anche quelli con il cibo; che si tratti di imboccarsi reciprocamente o che si usino cibi sino alla penetrazione, l’importante è “assaggiare l’altro”.

Noi stessi diventiamo cibo, non ho citato a caso le espressioni “sei una persona squisita” e “mangiare di baci”; superato il tabù di nutrirsi di un proprio simile, è istintivo desiderare di fagocitare l’oggetto amato, attraverso un atto di cannibalismo simbolico come baciare o mordere affettuosamente.

I due bisogni primari di cibarsi e fare sesso sono comuni a tutti gli animali perché indispensabili ma è interessante sottolineare come gli umani abbiano saputo sublimare la necessità degli appetiti alimentari e sessuali e li abbiano trasformati in sofisticate forme di ricerca del piacere dell’anima, del corpo e della mente. Gli animali si accoppiano solo per riprodursi e solo in rarissimi casi con piacere (per contro sono molteplici gli esempi in natura di sesso “doloroso” ma inevitabile), mangiano solo quando hanno fame, inoltre non producono cibo e non lo trasformano. Essendo due funzioni indispensabili per la sopravvivenza della specie umana, la Natura le ha premiate con la stessa intensità di piacere e ha favorito la loro modificazione in potente strumento sociale. Nei clan dei nostri antenati, e tuttora in molte specie di Primati, il sesso e l’offerta di cibo servono a riconoscere la leadership del maschio “Alfa”, che ha accesso libero a tutte le femmine del branco e al nutrimento e a stemperare le tensioni tra individui.

Gli umani sono andati oltre la necessità e l’istinto e hanno inventato l’erotismo, cioè l’insieme di pratiche avulse dalla riproduzione, con cui manifestano l’attrazione amorosa, e la gastronomia, cioè l’arte di modificare gli alimenti naturali e il piacere di consumarli. In entrambi i casi, la bocca e il senso del gusto sono lo strumento con il quale i due piaceri si fondono. Sappiamo bene come il bacio sia più intimo del sesso genitale ed è un gesto che lega a fondo due persone; solitamente le coppie che mantengono questa pratica durano di più e hanno un’alimentazione più sana ed equilibrata. Per contro, uno degli insegnamenti impartiti alle giovani donne che si avviavano al meretricio nei bordelli ante Legge Merlin, ma credo sia ancora attuale, era quello di non baciare i clienti, per evitare di familiarizzare o addirittura di innamorarsi. Anche mangiare con il potenziale partner ha un forte valore simbolico e di allargamento dello spazio di accettazione; mostrarsi mentre ci si nutre abbassa le difese e sfida un retaggio atavico. E poi, essendo i sensi eccitati, il pasto è indubbiamente un preludio d’amore, poiché il cibo rilassa, il vino abbassa il livello di attenzione e disinibisce e tutto il corpo produce ormoni che predispongono all’atto sessuale. Ben conoscevano questo aspetto già gli Antichi, che associavano nei riti della convivialità cibi e triclini e per giungere in epoche più recenti, le trattorie “con alloggio” erano diffuse in tutte le città sino al Dopoguerra e in quasi tutti i Bordelli c’era la possibilità di consumare pasti.

Un’altra interessante motivazione della nascita del bacio, supportata da studi clinici, ha evidenziato che la femmina “assaggia” il maschio con le labbra, proprio come fa con un cibo nuovo: con il cibo decide se è commestibile, con il partner potenziale se ci sono incompatibilità genetiche (esiste anche l’allergia al DNA di un altro individuo, che può voler dire impossibilità di accettare gli spermatozoi di quel maschio e quindi impedire la riproduzione). Se la compatibilità c’è, la femmina produce ormoni che favoriscono l’ovulazione e quindi predispongono all’atto sessuale; le donne infatti adorano i baci ed i preliminari sessuali, cosa meno interessante per i maschi.

Le persone cambiano quando sono in una relazione e pare che iniziare a vivere in coppia, porterebbe anche a dei cambiamenti fisici e fisiologici e ad un allineamento delle abitudini culinarie. Studi specifici hanno dimostrato che le coppie possono sviluppare gusti simili stando insieme e iniziare ad amare alimenti che non mangiavano prima: cosa non si farebbe per amore! Si può affermare, con buona pace di millenni di Poesia, Letteratura, Arte e Musica, che l’amore è soprattutto un legame biologico o secondo le culture orientali di fusione mente-anima-corpo. Per non distruggere l’illusione che amare sia un’attività esclusivamente umana, può essere vero che più due persone hanno gli stessi gusti e provano le stesse sensazioni, più sono compatibili come coppia.

L’Uomo, rispetto agli altri animali, ha imparato a distinguere tra il piacere istintivo e il godimento consapevole, poiché i primi divorano velocemente e avidamente il pasto e altrettanto fugacemente si accoppiano, mentre l’altro arriva ad esaltare con la cucina talmente tanto l’esperienza del cibo, da provare un sentimento di estasi e procurandosi un piacere che nell’erotismo equivale proprio ad un orgasmo, sicuramente di minore intensità, ma capace egualmente di emozionare e di produrre sensazioni fisiche. Egli ha associato alcuni cibi al desiderio e li ha sperimentati per sedurre l’altro sesso o per migliorare le proprie prestazioni a letto: dal nome della dea greca dell’amore Afrodite deriva il termine “afrodisiaco”.

Per l’Uomo mangiare è un atto carico di significato, come lo è la sessualità e spesso egli misura la propria forza emotiva attraverso la privazione di questi due piaceri.

Così l’astinenza sessuale, il digiuno o le diete di qualsiasi tipo diventano scelte consapevoli attuate per dare seguito ad esigenze religiose, filosofiche, etiche, igieniche. Anche la sensazione dolorosa come stimolo di piacere addizionale accomuna sesso e cibo: consumiamo cibi piccanti o aspri e facciamo esperienze sessuali spinte per avere nuovi stimoli; la verbalità è un  altro comportamento che usiamo in comune per i due argomenti: descriviamo i piatti che mangiamo con parole appassionate e sensuali (come non ricordare le madeleine di Proust e il piacere che ci trasmette nel descriverle, ne sentiamo quasi l’odore: «portai macchinalmente alle labbra un cucchiaino del tè nel quale avevo lasciato inzuppare un pezzetto di madeleine. Ma appena la sorsata mescolata alle briciole del pasticcino toccò il mio palato, trasalii, attento al fenomeno straordinario che si svolgeva in me. Un delizioso piacere m’aveva invaso …»), che non sono distanti dalle eccitanti frasi dell’amore carnale e cibo e sesso sono uno degli argomenti più discussi nella convivialità. Da sempre parlare a tavola ha fatto nascere rapporti amorosi, d’amicizia, d’affari o intellettuali e in certi casi, la condivisione del godimento procurato dal cibo è la sola forma di erotismo che sopravvive in un rapporto di coppia, in cui la passione è affievolita dall’età e dal tempo.

Esistono correlazioni tra il modo di fare sesso, le scelte e le abitudini alimentari, che sono frutto dello stato di benessere emotivo che ne deriva. Quando viviamo un rifiuto o un abbandono ci trascuriamo, ci chiudiamo al mondo e non mangiamo, oppure cerchiamo consolazione in ciò che possiamo addentare, masticare, ingoiare. L’intimità ci sazia e così fa il suo sostituto simbolico: il cibo. Esiste anche un nesso molto forte tra i disturbi dell’alimentazione e il rapporto con il corpo, con il piacere e con l’autostima.

Le donne anoressiche non provano interesse per la sessualità in generale, perché la percepiscono come un segno di debolezza, che sminuisce il proprio valore e crea dipendenza. La mancanza di desiderio che ne deriva è anche frutto della modificazione ormonale dovuta alla perdita del grasso addominale e alla maniacale attenzione sul controllo del cibo. Nella bulimia, invece, gli attacchi di fame sono sostituti dalle “abbuffate di sesso”, le donne che ne soffrono tendono ad avere un’attività molto intensa per frequenza, cambio e varietà di partner o masturbazioni.

Una nuova tendenza comportamentale distorta, che correla il cibo al sesso come strumento di distinzione sociale, riguarda gli estremismi alimentari: i vegani a volte sono “vegan sessuali”, cioè tendenti alla castità o non fanno sesso con chi mangia carne! Se l’amore permette di superare le scelte etiche e si arriva ad un compromesso, ecco che occorre decidere cosa è concesso e cosa no. Singolare l’atteggiamento verso le pratiche sessuali evidenziato in alcune coppie vegane; per esempio lo sperma è da considerarsi di origine animale o meno? Io credo di sì. E allora come si può ingerire un “alimento” che contravverrebbe ai dettami di una dieta che prevede solo proteine vegetali? Tranquilli, qualcuno ha pensato anche a questo: esistono in commercio condom che non contengono derivati animali, sono privi di caseina e lattosio, così da non creare problemi etici e nutrizionali.

O tempora, o mores!!!

Mara Antonaccio, aprile 2019 – © Mozzafiato

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