Milano, città di pietra e di sogni.

Last Updated: 25 Agosto 2025By
Leggendo la riflessione poetica di Jolanta, che ringrazio di averla donata a Mozzafiato, mi viene immediatamente in mente lo spirito “mitteleuropeo” di Milano.
Quante volte Jolanta ha sottolineato le sue origini, la sua patria natale,
come per affermare la sinergia emozionale con la nostra città.
Anch’io sono stato accolto quasi cinquant’anni fa dalla città meneghina.
All’epoca fu solo una città di pietra, come scrive Jolanta, ma poi, nel tempo
è diventata non solo una città di sogni,
si è trasformata in un luogo di Cultura e di Bellezza.
“L’osservazione curiosa del presente” così descrivo Milano alla splendida ballerina Elena.
Buona lettura.
Buona visione 

Baldassarre Aufiero, agosto 2025 – © Mozzafiato

———————————————————————————————————–
  
Milano, città di pietra e di sogni. 
Io, una ragazza polacca, mi perdo nelle sue strade strette e tortuose, come un filo di seta che si snoda attraverso un labirinto di pietra.
Le facciate dei palazzi, decorate con motivi intricati, sembrano sussurrare segreti antichi, mentre le finestre, come occhi di vetro, mi guardano con una profondità misteriosa.
 
Cammino lungo la Galleria Vittorio Emanuele II, un tunnel di vetro e di ferro che sembra unire il cielo e la terra. Le luci delle vetrine, come stelle cadenti, illuminano il mio cammino, mentre le voci dei passanti, un mormorio costante, mi accompagnano come un sottofondo musicale.
 
Mi fermo davanti al Duomo, una montagna di pietra che si erge verso il cielo, come un grido di pietra che invoca il divino. 
Le guglie, come lance di pietra, sembrano puntare verso le nuvole, mentre le statue, come sentinelle di pietra, guardano la città con una solennità silenziosa.
 
Ma è di notte che Milano si rivela nella sua vera essenza. Le luci della città, come un velo di seta, avvolgono le strade e le piazze, creando un’atmosfera di sogno. Le ombre, come creature vive, si muovono lungo le pareti, mentre le stelle, come occhi di vetro, brillano nel cielo.
 
Io, una ragazza polacca, mi sento come un filo di paglia che si perde in questo mare di pietra e di luce.
 Ma è proprio in questo smarrimento che trovo la mia libertà. 
La libertà di sognare, di immaginare, di creare. Milano, città di pietra e di sogni, è il mio rifugio, il mio paradiso.
 
La città sembra vivere di una vita propria, con i suoi ritmi e le sue melodie. 
Io sono solo una nota in questo grande concerto, ma sento di appartenere a questo luogo, di essere parte di esso. 
E in questo momento, tutto sembra possibile, come se la città stessa mi stesse offrendo le chiavi per accedere ai suoi segreti più profondi.

Jolanta Małgorzata Wojciechowska, agosto 2025 – © Mozzafiato

Foto di copertina: Luca Lari

Fotografie di Luca Lari

ultimi articoli