Re(si)stiamo in casa.

Re(si)stiamo in casa.

Brindiamo con l’anima, andiamo a mangiare vicino al cuore, riposiamoci tra le vene e i polmoni, raccontiamo una barzelletta ai nostri occhi.
Andiamo al cinema.
Oggi proiettano la vera storia dei nostri piedi, dei nostri passi; credo sia un film indipendente, interessante, da scriverci magari una buona recensione, con la lingua che profuma di popcorn al “buon senso”.

Pausa caffè nell’ufficio del nostro cervello, concerti rock direttamente nelle orecchie, incontri spettacolari nel bagno.

Nel bagno?

Sì, c’è una saponetta per lavarsi le lacrime, una doccia per creare la pioggia tiepida di marzo, un cesso per buttare finalmente tutta questa storia!

Disinfettiamoci.
Disinfettiamo anche le ferite.

Finestre, finestre di luce, come su un battello; tipo una vacanza romantica con noi stessi, tipo un’avventura di pirati, tipo un respiro di vento che scivola sulla noia.

“Se puoi, resta in casa. Danno un bel programma intelligente sulla vita, mentre fai gli esercizi di ginnastica si potrà creare una via d’uscita, mentre dormi, mentre mangi, mentre telefoni, mentre (se sei fortunato) fai l’amore,
l’innominabile virus, finalmente
MUORE”.

(Se puoi)
Resta in casa.
Resta in te.
Resta per gli abbracci futuri.
Resta per i giorni più veri.
Per tutti noi, per i Nonni, i Malati
i Medici e per gli Infermieri.

Gianluca Nadalini, marzo 2020 – © Mozzafiato

 

Ufficio Stampa