Sebastião Salgado: il fotografo della memoria.
E’ morto Salgado. E’ stato un fotografo straordinario, lo sanno in molti.
I suoi scatti erano potenti, necessari, mai banali, capaci di coniugare forma e contenuti con maestria unica, in un gioco di equilibri tra ombre e luci quasi magico.
Il bianco e nero è sottrazione (di colore) ma il suo era addizione di emozione e significato come pochi altri fotografi sono riusciti a raggiungere nella storia di questa meravigliosa arte.
Per Salgado la fotografia era soprattutto memoria.
I suoi progetti duravano anni e raccontavano epoche, processi economici, eventi sociali e politici spesso devastanti e catastrofici. Era persino riuscito a viaggiare nel tempo, raccontando con i suoi scatti come l’uomo viveva 10.000 anni fa, nel suo progetto “Amazonia”.
Ma forse non tutti sanno che Sebastião Salgado era un bravissimo narratore, quando parlava dei suoi progetti, quando spiegava i suoi progetti, quando narrava e spiegava il significato del suo lavoro, capivi che non era solo un fotografo ma un uomo capace di raccontare il mondo, l’uomo, gli eventi sociali ed anche la natura nella sua immensa bellezza e forza. Abbiamo in eredità le sue fotografie ma purtroppo lui non potrà più raccontarcele e questo ci mancherà molto.
Riposa in pace Maestro.
Gionata Galloni, maggio 2025 – @Mozzafiato