È una simbiosi, quella di acqua e terra, da sempre fruttifera per la Romagna.
In queste ore però quell’equilibrio si é rotto e l’alluvione ha reso mortiferi quei paesaggi.
Francesca, nel famoso passo dantesco del Canto V dell’Inferno, ora non potrebbe usare la placida perifrasi “la marina dove ‘l Po discende” per significare Ravenna: tutto è esploso, debordato, frantumato.
Il carattere pragmatico – ma anche sognatore – già di eccelsi romagnoli quali Federico Fellini, Tonino Guerra o Raffaello Baldini, potrà di certo risollevare la loro terra, ma occorre che l’Italia intera sia capace di una visione, proprio come quei grandi spiriti avevano, per ripianare ogni squilibrio ambientale.
E le parole di un’altra grande anima romagnola, da poco volata via, come Ivano Marescotti, (ironicamente rivolte agli emiliani come il sottoscritto), saranno un potente corroborante.
Lorenzo Costanzini, maggio 2023 – @Mozzafiato